Il Gusto di Teramo al Salone di Torino

Dove c'è gusto…c'è Torino ed al Lingotto Fiere, in questi giorni (e fino a lunedi 30) è in pieno svolgimento il Salone internazionale del Gusto promosso da Slow Food e patrocinato da sponsor istituzionali e commerciali. L'evento, pardon. la Fiera, cos_ ama definirla la Slow Food, dal 1996 è un appuntamento appettitoso ed appetibile per chi vuole scoprire, conoscere, approfondire, oppure soltanto assaporare il mondo dell'enogastronomia ed è il caso di dirlo, l'enogastronomia del mondo. Lo slogan dell'edizione 2006 per il Salone del Gusto è Buono Pulito Giusto in cui buono significa soddisfare il palato, ma anche suscitare le emozioni, i ricordi, i saperi, l'identità legati a certi sapori; pulito è il Manifesto dello Slow Food, dell'anti o. g. m. (Organismi Geneticamente Modificati), del rispetto delle biodiversità e delle tipicità e della “genuinità” dei prodotti alimentari; infine, giusto, cioè conforme ai principi di giustizia ed equità sociale nella filiera della produzione. Ce ne sono di argomenti, dunque per degustazioni e riflessioni; ma l'appetito, si sa, vien mangiando. Anche Teramo fa la sua parte, e la fa con una serie di cene tematiche di straordinario valore. E allora scorriamo un po'il “nostro” menu: Scucchiarelle alla marinara; la Tiella; Pecora alla callara; Mazzarelle; Pappicci guanciale e pecorino; Ravioli di carnevale; Tacchino alla Canzanese. proprio cos_, la grande cucina teramana è protagonista al Salone internazionale del gusto di Torino con due cene tematiche, una dedicata alla cucina della costa e l'altra alla Panarda: la summa della storia di Teramo in settanta portate che propongono assaggi della cucina del Parco, della cucina Borbonica, della cucina povera e della cucina delle Feste. A Torino, quest'anno i nostri prodotti tipici hanno sgomitato tra tanti fino al punto di accreditare Teramo come “provincia più slow d'Italia”, dove il cibo è culto delle tradizioni e dell'identità storica e non mero nutrimento; dove la cucina è arte e non mera pratica quotidiana; dove i valori, dell'amicizia, degli affetti e della famiglia si esprimono e si sublimano nella convivialità. A Torino Teramo è in mostra, fiera di “piacere” e di raccontare il suo carattere forte e gentile, lieta di offrire itinerari di gusto e di paesaggi. E ora lasciamoci andare ad un piccolo spazio (ed omaggio) alla memoria, da riservare a chi ha tracciato nel tempo da questa città, l'itinerario del gusto che oggi arriva a Torino; a chi ha dedicato un po' della propria vita alla ricerca dei sapori perduti e a cui viene spontaneo dedicare, con un sorriso scanzonato e una vena di malinconia, un brindisi. Fernando Aurini, Rino Faranda, Libero Masi…signori, buon appetito!