TERAMO Perde il Teramo di Gabetta a Lanciano (12) e lo fa nel peggiore dei modi, soprattutto se si pensa che nel primo tempo ha dominato il campo. E nella ripresa? L'allenatore decide di perdere la partita 'blindando' la squadra come dice lui, ovvero con cinque difensori in linea, pur essendo in superiorità numerica. Il Lanciano ringrazia, ci mette il cuore e non solo pareggia ma addirittura vince al quarto minuto di recupero. E il presidente Malavolta chiede conto delle scelte. Ci avevano creduto i tifosi al seguito al Guido Biondi di Lanciano, soprattutto dopo il gol al 4' di Migliaccio, il palo clamoroso di Catinali, il gol annullato a Margarita per fuorigioco e l'espulsione per doppia ammonizione di Leone. Cosa chiedere di più dopo i primi 45 minuti? Eppure, Gabetta è riuscito a sfasiare aquel che di buono nel primo tempo la squadra aveva costruito. Fuori D'Alessandro, centrocampista, dentro Filippi, difensore. Lo fa per 'blindare' la squadra, dirà a fine partita, assumendosi la responsabilità di scelte che, alla fine, hanno condannato il Teramo alla sconfitta. Tradotto, blindare significherà chiudersi. E il conto che il Lanciano presenta è salato. Dapprima pareggia e, con la parità numerica ristabilita dall'espulsione (frettolosa) di Schettino, becca anche il 21 al 93'. La frittata è fatta. E, visti i risultati della giornata, meno male che sette giorni fa abbiamo battuto il Taranto. . Ma cosa cambierà? Nulla, come finora è stato.
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