Discarica: la Regione vieta l'ampliamento; il Comune non ci sta

TERAMO Lista Civica “Al Centro con Chiodi”, Sindaco, vicesindaco Rabbuffo e perfino il consigliere regionale Paolo Tancredi insieme per dimostrare come il diniego della Regione Abruzzo all'ampliamento della Discarica La Torre, non derivi in realtà da vincoli di legge ma da una precisa volontà politica. Tutto muove da una delibera del 29 Dicembre del 2005 con la quale la Regione rivedeva un proprio atto, eliminando di fatto la possibilità di allargamento dell'impianto teramano. La Lista Civica ha voluto approfondire la vicenda ed ha verificato che in altre regioni invece può la prospettiva è più che praticabile. Ecco allora l'arbitrarietà e la pura motivazione politica, che sostanzierebbero la scelta dei palazzi aquilani. I fatti, in progressione cronologica, sono questi: nel dicembre 2004, con l'adozione del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) da parte della giunta regionale era possibile procedere all'ampliamento della discarica, come poi approvato nella giunta comunale del novembre 2005, in perfetta assonanza tra la'ltro con le disposizioni della Provincia di Teramo. Ma, improvvisamente, appunto nel dicembre 2005, la Regione ha soppresso la parola “ampliamento” dal PAI, impedendo di fatto che si potesse procedere in tal senso a Teramo. La Lista Civica si è chiesta il motivo di questa decisione repentina e ha iniziato a verificare gli altri analoghi Piani, anche delle regioni appartenenti allo stesso bacino della Regione Abruzzo. In tutte l'ampliamento è contemplato. Da qui nasce la necessità di una nuova interlocuzione con la Regione Abruzzo per chiedere le ragioni di questa dissonanza e sollecitare di conformarsi alla normativa del resto d'Italia.