TERAMO Passa da Teramo la soluzione della spystory Scaramella. Mente a Roma, oggi, l'ex consulente della Commissione Mitrokhin compare dinanzi al gip per rispondere della triplice accusa di traffico di armi, calunnia aggravata e rivelazione di segreto d'ufficio, l'inchiesta romana sulla calunnia potrebbe scagionare in parte o tutto il gruppo di ucraini arrestati a Teramo con le granate da guerra. Perchè se è vero che Scaramella ha raccontato il falso per accusare ex amici ucraini e contemporaneamente per accreditarsi presso la Commissione Mitrokhin, 'inventando' un attentato contro Paolo Guzzanti (presidente della Commissione), il ritrovamento delle armi da parte della squadra mobile di Teramo il 16 ottobre 2005 a Mosciano Sant'Angelo potrebbe essere stato 'pilotato'. A tal proposito importante sarà l'udienza del prossimo 16 gennaio, quando si conosceranno gli interlocutori telefonici di Volodymir Starkhuyy, uno degli ucraini imputati, in quelle telefonate criptate non svelate dalla prima perizia: il sospetto è che fosse qualcuno vicino o addirittura lo stesso Scaramella, a conferma che l'ex consulente possa aver organizzato anche il trasporto delle armi oltre alla falsa notizia dell'attentato.
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