"La Citta'" si interroga: Teramo non è in Abruzzo?

Qualche riflessione, soprattutto in periodo di relax da festività, va fatta. Quale migliore momento per cogliere a volo gli spunti di cronaca e farne piccoli ambiti di nuovo ragionamento? E poi. . è quel che piace a www. emmelle. it. E' cos_ che stamani ci colpisce un articolo de 'La Città' (firmato dal direttore, Antonio D'Amore) che si interroga sull'appartenenza regionale di Teramo. Elemento scatenante, questa volta, è l'acquisto da parte della Regione del palazzo della camera di Commercio, a Pescara. Ora, al di là dell'opportunità, dei soldi, delle tasse agli abruzzesi, delle prese di posizione politiche, va data una risposta al collega D'Amore: no, direttore, noi non siamo in Abruzzo. Teramo non è nel circuito del trasversalismo affaristico, non è nel giro degli affari grossi e sporchi, non è nel giro dei direttore generali 'comprati e svenduti', non è in quello delle case di cura private, non è in quello dei giornalisti 'marchettari', dei politci davvero corrotti. A Teramo la Fira è stata un danno, per dirla in altri termini, non è stata un vantaggio per nessuno. Questa è la storia di Teramo e questi sono i motivi per cui mai niente di grande è stato fatto. Ne' in male, ne' in bene. Certo, è un problema che diventa di sviluppo. Pensiamo solo agli insediamenti produttivi e agli sforzi del povero Fratoni con un Nucleo che non ha un retroterra di interessi a sorreggerlo. pensate all'ex manicomio, che non trova la strada per 'uscire', al contrario del palazzo della Camera di Commercio di Pescara. Sono già più di 20 anni che si reclama una sede della Regione a Teramo. Non ci sono mai stati i soldi, mai gli spazi adatti, mai gli interessi per 'fare l'affare', evidentemente. Questa è la storia di Teramo (e provincia): gente per bene? Si, naturalmente non con in corso un processo di beatificazione, ma diciamo gente meno avvezza a viaggiare col pelo sullo stomaco nella politica (sporca) e negli affari. E cos_, però, ci teniamo i palazzi, non li vendiamo, non abbiamo sedi regionali. . Bisognerà imparare a distinguerci da tutti: riuscire a fare mantenendo questo livello non scandaloso sotto il profilo morale. Certo però, che siccome piccole avvisaglie le vediamo tutti, siamo anche spaventati di diventare 'un po' più compromessi' anche noi e incapaci di fare affari. Questo sarebbe veramente il massimo della disgrazia: diventare abruzzesi anche noi teramani, solo per gli aspetti peggiori.