Vacilla la presidenza di Paolo Albi

TERAMO In queste ore sono in molti a insinuare che l''Italia di mezzo' sarebbe al lavoro per sfiduciare il presidente del Consiglio Comunale di Teramo, Paolo Albi. Ricostruiamo un po' di fatti. Da una parte c'è la nuova formazione l''Italia di mezzo',  capeggiata a Teramo da un altro presidente del Consiglio, un 'ex', Claudio Di Bartolomeo, consigliere regionale eletto nell'Udc, nemico politico ufficiale di Lino Silvino e di conseguenza di Paolo Albi. Di Bartolomeo, tra le tante cose, non si è rassegnato alla 'prepotenza' con la quale, per garantire l'assessorato di Albi a uno spodestato Silvino (dall'Ater), gli è stata fatta lasciare la Presidenza del Consiglio in favore dello stesso Albi. A questo punto le carte in tavola sono chiare. In fondo, che Di Bartolomeo e il proprio gruppo, che dal sindaco Chiodi non hanno ancora ottenuto riconoscimenti in giunta, si diano da fare per 'prendersi' qualcosa, facendo un dispetto all'Udc, appare abbastanza naturale. E in fondo, che a sostenere la ventilata iniziativa ci sia l'appoggio di Gambacorta (che litigò e si staccò da Silvino e dall'Udc per primo, subito dopo le elezioni) sembra ancora una cosa nella norma. Che l'Italia di mezzo stia attraendo a sè anche Agostinelli (AN), invece, sembra già più particolare. Cos_ come particolare sembra il fatto che Albi veda vacillare la carica perchè non adeguato al ruolo, poco presente, non attivo come gli chiederebbe, negli ultimi tempi, anche il sindaco Chiodi. Perchè Albi, al di là di una naturale quanto 'charmante' indolenza (che in fondo ha caratterizzato altri ex democristiani, pure 'potenti') appare oggettivamente demotivato e lontano dall'attività della Presidenza? Sarebbe offeso dai 'roumors', secondo alcuni. Offeso? Dalle eventuali e semmai comprensibili manovre di Di Bartolomeo? Troppo esperto, Albi, per non accettare che Rudy Di Stefano voglia sedere al suo posto. Per assumere questo atteggiamento da 'grande offeso' che si ritira dai giochi (ammesso che sia cos_) Albi deve aver ripensato a quanti sacrifici, sin qui, gli sono stati chiesti. Alle elezioni alla Camera si aspettava una gran bella candidatura, Paolo Albi, che invece non c'è stata e insieme ad essa gli è stato anche negato quel 'diritto al rimbrotto' che tanto gli piace. E poi ha dovuto lasciare l'assessorato e fare spazio a Silvino. e accomodarsi su una poltrona da cui ha dovuto comunque buttar giù un altro, con azioni evidenti, sotto gli occhi di tutti, magari un po' mortificanti persino per uno come Albi, noto per essere un politico che regge i colpi e che non si vergogna di quasi niente. Si vede però che non è cos_. Forse un punto di crisi, di rottura, ce l'ha anche Paolo Albi. Forse nell'aria ha annusato altro: un allontanamento, un abbandono, da parte del suo amico Lino Silvino. Quest'ultimo infatti non lo avrebbe sostenuto a sufficienza per la candidatura alla Camera, non sarebbe pronto a dare battaglia per la poltrona della Presidenza e addirittura sarebbe intenzionato a togliere ad Albi anche la segreteria provinciale del partito. Possibile? Per ora si tratta di voci, ma ragionando un po'. Se il sindaco Chiodi avesse bisogno di soddisfare le richieste dell'Italia di mezzo e se Silvino si sentisse più fedele al Sindaco, che non all'inseparabile amico Paolo. . Non va peraltro dimenticato che 'La Città' oggi, nel racconto di un curioso incontro casuale al ristorante tra Albi e Silvino da una parte e Di Bartolomeo ed altri dall'altra introduce abbondantemente l'argomento dell'allontanamento di Albi dal ruolo di presidente. E chissà se quella cena tra Albi e Silvino era una delle tantissime trasferte gastronomiche a cui i due amici sono avvezzi o se Silvino dovesse parlare ad Albi per altro. . Tutto ciò, naturalmente, sempre che sia vero che l'allontanamento dal Comune da parte del presidente del Consiglio sia dovuto ai motivi di cui abbiamo (s)parlato. Magari Albi è semplicemente stanco di tutto ciò e si sta dedicando allo studio dell'aramaico. Sarebbe un bel gesto di distacco, no? Dopo decenni di piccola politica teramana tornare allo studio, alla cultura, potrebbe essere proprio una bella boccata d'ossigeno.