L'Università  festeggia i suoi dottori

TERAMO “Pergamene in concerto” questa mattina all'Università degli Studi di Teramo nell'aula Magna della facoltà di Giurisprudenza. La “Magna rossa”, con la sfilata dei presidi in toga delle cinque facoltà teramane ha festeggiato i nuovi dottori, laureati nell'anno accademico appena trascorso ed ha accolto Fabio Mussi, Ministro dell'Università e della ricerca Scientifica. E' ormai una tradizione consolidata, voluta da Luciano Russi, primo rettore dell'Università di Teramo, quella di corredare la consegna delle pergamene ai neolaureati, con un momento musicale che quest'anno è stato affidato all'Ensamble Benedetto Marcello ed alle note del famoso e non banale “Allegro k 500” di Mozart. L'Università è in festa per i suoi ragazzi; in fondo ha preso i migliori anni della loro vita nello studio e nell'impegno, li ha laureati ed ora consegna loro il “pezzo di carta” a suon di musica, il modo più sonoro e forse non ingessato per dire “in bocca al lupo” o “ad majora”Il momento è solenne ed emozionante per alcuni ed oggi ha avuto come testimone nientemeno che il Ministro dell'Università, che nel celebrarlo, ha colto l'occasione per fare il punto sui lavori parlamentari in tema di Università. Le parolechiave usate dal Ministro sono state Autonomia universitaria, merito, eccellenza, valorizzazione delle risorse umane. Le line programmatiche del Governo sulla questione sembrano chiare e ben definite: “massimo investimento economico e politico per la ricerca scientifica _in senso lato e per la parificazione di tutte le Università italiane nell'eccellenza; il massimo sforzo del governo per la dignità economica dei soggetti impegnati nella ricerca (dottorandi, assegnisti, borsisti); massimo impegno legislativo a potenziare e facilitare l'accesso dei giovani alle carriere accademiche solo per meriti e capacità; quindi sconfiggere il nepotismo accademico (e cos_ ha rispettato l'impegno assunto proprio ieri nel corso della trasmissione televisiva “Le jene”); impegno ad affermare il” diritto allo studio” come una consuetudine etica e sociale più che come mera norma costituzionale; impegno a restituire dignità sociale e giuridica a docenti e ricercatori riconoscendo in essi il traino della crescita e dello sviluppo del Paese”La platea di giovani neolaureati, studenti e accademici togati, timidamente ha applaudito….