TERAMO «Leggiamo con viva preoccupazione dell'approvazione da parte della Giunta della Regione Abruzzo di un disegno di legge di riordino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise “G. Caporale”. Siamo preoccupati perchè, mentre in Europa si corre ad una velocità a cui l'Istituto viaggia da anni, il governo della Regione Abruzzo si propone di riorganizzarlo secondo schemi obsoleti che lo riporterebbero indietro di decenni sotto il profilo scientifico, qualitativo e organizzativo. Aver scelto, venti anni fa, di misurarsi con il mercato europeo e internazionale, di individuare strategicamente obiettivi che superassero i confini locali e regionali, non fu decisione fine a se stessa ma necessità per crescere e far crescere con noi anche il territorio, le regioni Abruzzo e Molise e il Paese Italia. Allora fu individuata la strategia da perseguire affinchè l'Istituto continuasse ad essere un Ente scientifico capace di competere e vincere a livello internazionale in quella gara di alto profilo che è la produzione della conoscenza di cui molti parlano, ma che pochi conoscono ed ancora meno praticano. Questo era ed è presupposto fondamentale per garantire anche all'Abruzzo ed al Molise standard di servizi adeguati al livello europeo ed internazionale. Ad avvalorare la bontà di tale scelta più che le nostre parole fanno fede i numeri, mai opinabili e totalmente asettici. In questo periodo di tempo il numero delle donne e degli uomini che lavorano in Istituto è aumentato di quattro volte; organizzazioni mondiali quali l'OIE, la FAO e l'OMS hanno scelto l'Istituto come centro di eccellenza attribuendogli ruoli di Centro di Collaborazione e Laboratorio di Referenza a livello internazionale. E ancora: l'UE ci affida, e non è la prima volta, importanti compiti di formazione per i funzionari di tutti i Paesi membri e di 57 Paesi terzi fra cui anche gli USA; il Ministero della salute richiede il nostro Direttore ed i nostri tecnici per i programmi di cooperazione internazionale del Paese e per realizzare e gestire, dopo l'anagrafe zootecnica, anche il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica, oltre che per produrre il vaccino della Bluetongue per la Regione Sardegna (perchè lo Stato ed il Ministro della Salute e perfino le altre Regioni sanno che cosa sia l'Istituto, cosa fa, a cosa serve, che ruolo ha per la collettività). Oggi il direttore Vincenzo Caporale sta presiedendo, a Parigi, la Commissione Scientifica dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale: a questa Presidenza è stato eletto all'unanimità dai rappresentanti di 165 Paesi che hanno cos_ riconosciuto il valore del contributo scientifico che l'Istituto e lui personalmente hanno dato alla Veterinaria mondiale. Lunedì 5 febbraio il Direttore con alcuni collaboratori sarà a Bruxelles per definire i particolari dei contratti, per importi che superano il milione di euro, ottenuti vincendo gare bandite dalla Commissione, superando numerosi consorzi internazionali. Questa non è una settimana eccezionale, rientra nella nostra normalità. L'Istituto si è aggiudicato, in competizione con altre strutture nazionali ed internazionali, innumerevoli progetti facendo s_ che ben il 48% del suo introito totale derivasse da tali attività e non dal Fondo Sanitario Nazionale. Ma a fronte di tali successi dobbiamo anche registrare di come la Regione Abruzzo non solo ci riduce i finanziamenti ma addirittura non ci eroga i fondi che lo Stato le ha dato per girarceli (5 milioni di euro). In questo contesto la Giunta Regionale d'Abruzzo approva un disegno di legge per il riordino dell'Istituto che farebbe “chiarezza” e che, invece, non solo dimostra una mancanza di attenzione ma soprattutto superficialità nell'individuare veramente di cosa l'Istituto abbia bisogno. Questo disegno di legge dando attuazione a una norma nazionale ormai obsoleta _ il D. lgs. N. 270/1993 piuttosto che dare nuovi impulsi per proiettare l'Istituto nel futuro, lo ridimensiona impedendogli di continuare ad esprimere tutte quelle qualità di leader tecnologico che lo hanno contraddistinto in questi ultimi anni. Tutto questo si è fatto senza minimamente tener conto delle professionalità che all'Istituto lavorano, che dell'Istituto hanno individuato gli obiettivi, che dell'Istituto hanno creato i successi, che hanno contribuito, assieme al suo direttore e al suo commissario, a trasformare l'Istituto in un “centro di eccellenza” come l'ha definito l'assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca. Nessuno, come si converrebbe trattandosi di una riforma cos_ importante per un Ente di ricerca scientifica, ha inteso interpellare chi all'interno vive quotidianamente, chi ne conosce le necessità, le emergenze, le priorità e le strategie. Il rischio è che l'Istituto venga “riordinato” utilizzando il vecchio schema di legge istitutiva e dunque superato. Che i tempi e le esigenze fossero mutati negli anni era già stato riconosciuto anche dall'allora ministro della Sanità, Rosy Bindi, che fu tra i promotori dell'accordo di programma finalizzato alla realizzazione di una più ampia e funzionale sede per questo Istituto. Stando alle premesse di questo disegno di legge di riordino, crediamo che il sindaco di Teramo possa stare tranquillo sulle urgenze di una nuova sede: se veramente, e speriamo di no, il disegno di legge proseguirà cos_ com'è nel suo iter, sarà inevitabile una contrazione delle attività rendendo quindi non più imprescindibile il ricorso a strutture più adeguate. E' auspicabile che il Governo regionale non precluda interventi e confronti tesi a una profonda e necessaria revisione del disegno di legge. A nostro giudizio un tale atteggiamento sarebbe intollerabile e lesivo degli interessi delle regioni Abruzzo e Molise e del personale dell'Istituto. Ci si permetta però di sottolineare che non essere stati coinvolti nel processo formativo del disegno di legge ci offende profondamente nella dignità e nella professionalità». I responsabili delle strutture complesse dell'IZS A&MDott. Silvano Calvarese, Dott. ssa Stefania Del Papa, Dott. Cesare Di Francesco, Dott. Mauro Di Ventura, Dott. Nicola Ferri, Dott. ssa Rossella Lelli, Dott. Giacomo Migliorati, Dott. ssa Daniela Morelli, Dott. Attilio Pini, Dott. Remo Rapagna, Dott. Massimo Scacchia.
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