Gabetta "resuscita" il Teramo

TERAMO Come nelle migliori favole, il lieto fine: Gabetta, richiamato in panchina dopo l'esonero di Fiorucci, 'resuscita' il Teramo che batte il Foggia (21) e si tira su in classifica (nella foto il raddoppio di Amodeo). E dire che fino alla mezzora della ripresa i biancorossi erano sotto di un gol e all'orizzonte non si prevedeva un finale cos_. A cambiare la carte in tavola ci hanno pensato i 'panchinari', Bono e Amodeo (quest'ultimo rispolverato dopo l'ostracismo di Fiorucci), mandati in campo da Gabetta al posto di Capodaglio e Niscemi. Bizzarra partita, quella tra il diavolo e i satanelli. Il Foggia, quarto in classifica e lanciatissimo in campionato, trova il gol al 3' sul calcio d'angolo battuto dall'ex Cardinale e trasformato di testa in rete da Chiaretti. La rete del vantaggio mette la carica ai pugliesi che giocano un calcio arrembante che produce altre due ottime occasioni per raddoppiare, all'11' con Paoloni che si supera sul colpo di testa di Mastronunzio e al 18' con Chiaretto la cui conclusione sfiora il palo a destra di Paoloni. E il Teramo? Poco o niente, tranne una punizione centrale di Margarita (23') e una conclusione di testa di Radi respinta sulla traiettoria della porta da Myrtaj (39'). Nella ripresa il Teramo non è fortunato al 3' quando la testa di Myrtaj trova l'angolo giusto dal corner ma è Pecchia che ribatte con il corpo sulla linea. Gabetta allora gioca le sue carte per muovere le acque. Nel giro di dieci minuti mette dentro Amodeo per Niscemi. Catalano per Gargiulo e Bono per Capodaglio. Ed è quest'ultimo a segnare il pareggio: traversone di Myrtaj dal fondo e testa del difensore di colore che dapprima carambola sul palo interno e poi finisce in rete. Il pari scuote il Teramo che mantiene il possesso palla di fronte a un Foggia che sorprendentemente ha tirato i remi in barca e ha scelto cambi alquanto discutibili. Ne viene fuori il miracolo pasquale: è il 34' quando Radi dall'angolo 'pesca' Amodeo che svetta e insacca alle spalle di Castelli. In campo è un tripudio, con i circa 600 tifosi foggiani, ammutoliti dopo esser stati fino a quel momento padroni dell'acustica del campo anche per la concomitante assenza per protesta dei Devil's Korps. Lo rimarranno fino al termine perchè rischiano di vedere lo steso Amodeo triplicare: il suo pallonetto da 35 metri rischia di scavalcare il portiere pugliese che rimedia in angolo con un plastico colpo di reni. Al 49', sul filo di lana, è Chiaretto che di testa sbaglia un quasi rigore che gli avrebbe permesso di pareggiare. Insomma, il rientro di Gabetta sembra aver fatto bene al Teramo che trascorre una tranquilla Pasqua anche per gli ottimi concomitanti risultati della bassa classifica.

TERAMO: Paoloni, MAury, Radi, Cascone, Migliaccio, Gargiulo (11' st Catalano), Favasuli, Capodaglio (18' st Bono), Myrtaj, Margarita, Niscemi (7' Amodeo). A disp. Scarabattola, Schettino, Criaco, Romano. All. Gabetta.
FOGGIA: Castelli, D'Alterio, Ignoffo, Cardinale, Pagliarulo (36' st Moi), Zaccanti, Pecchia, Shala, Mastronunzio )33' st Princivalli), Chiaretti, Colombaretti (11' st Panarelli). A disp. Liccardi, Giordano, Zagaria. All. D'Adderio.
ARBITRO. Zanardo di Conegliano Veneto.
RETI: 3' Chiaretti, 29' st Bono, 34' st Amodeo
NOTE: ammoniti Paoloni, Radi, Cascone, Margarita, Catalano, Ignoffo, Shala, Colombaretti. Recupero: 3' e 5'.