La TIA della discordia

TERAMO La lettera del sindaco allegata alle bollette della TIA, muove la reazione anche dei partiti dell'Unione in consiglio comunale. Ecco la presa di posizione del rappresentante della coalizione di minoranza, Lino Befacchia.  

In questi giorni il sindaco Chiodi sta perpetrando la più maldestra ed arrogante operazione di stampo elettoralistico, peraltro a totale carico dei cittadini teramani, che la nostra collettività ricordi da sempre.  Nella comunicazione allegata alle bollette dei rifiuti, con un tono paterno che sfiora il grottesco, il sindaco accumula soltanto omissioni e inesattezze tese esclusivamente a tentare di coprire l'inefficienza propria e della giunta nella gestione dei rifiuti.  Una giunta che vanta ben due assessori all'ambiente, caso probabilmente unico nel panorama amministrativo Italiano.  Viene 'dimenticato' il crollo della discarica, avvenuto dopo due anni di amministrazione Chiodi in cui si è proseguito l'utilizzo dell'impianto nonostante l'allarme lanciato da cittadini, associazioni e partiti del centrosinistra, con la memorabile conferenza stampa di Rabbuffo dieci giorni prima del disastro in cui il vice sindaco affermava che la situazione era assolutamente sotto controllo.  Viene omesso che l'applicazione della TIA, con conseguente ripartizione sui cittadini dell'intero costo è stato da Chiodi anticipato di un anno rispetto agli obblighi di legge solo per fare cassa mettendo le mani nelle tasche dei teramani.  Viene omesso che le controdeduzioni necessarie all'espressione della valutazione di impatto ambientale sull'ampliamento della discarica la Torre sono state mandate dall'amministrazione Chiodi dopo ben otto mesi dalla richiesta della regione Abruzzo (da maggio a dicembre 2006), un tempo chiaramente irragionevole.  Viene affermato che il PAI della Regione Abruzzo è l'unico che impone l'impossibilità di ampliamento di discariche in zona rossa (alto rischio di dissesto idrogeologico) mentre da un esame rapidissimo e non esaustivo risulta un'analoga, logica, prescrizione nei PAI del Tronto, del Tevere, dell'Adige, del Po, e del LiriGariglianoVolturno.  Il sindaco ed i suoi avrebbero da subito dovuto seriamente occuparsi della questione dei rifiuti cittadini con una programmazione seria per il dopo La Torre e non perseguire l'impossibile strada dell'ampliamento.  Ora, nell'incapacità di governare, ricorre al consueto stancante piagnucolare con accuse infondate lanciate in tutte le direzioni senza l'assunzione di alcuna responsabilità.  Questo non è il tipo di amministratori che Teramo merita.
Per i Partiti dell'Unione
Lino Befacchia