I rifiuti: problema emergente

TERAMO Accade ciclicamente che il problema rifiuti torni ai 'disonori' della cronaca. In provincia di Teramo però il momento è di grande dibattito e forse prelude al cambiamento. Intanto però noi che possiamo fare? L'impressione è che non si possa fare nulla, se non cercare di sostenere con quel po' di voce che la democrazia comunque garantisce anche a chi non si riconosce ben amministrato, le iniziative più ragionevoli. A Teramo e provincia (ma anche in tutta la regione dove addirittura fioriscono le discariche abusive), si litiga sul bioessiccatore, sulla discarica cittadina e sulle altre operative o bloccate del territorio. Si dimette il presidente del Cirsu, lo storico Nardinocchi,  che annuncia anche di volersi togliere 'qualche sassolino dalla scarpa'. Intanto in tutta la provincia, in diversi comuni, si avvia la raccolta differenziata, o la si sospende, si parte con il 'porta a porta', si elevano i costi della tassa specifica tanto da fare piangere alcune famiglie. A Sant'Omero, ad esempio, si raccoglie di più e meglio e si pagano anche tasse più salate. Perchè? Qualcuno, il tecnico di turno, ce lo spiega, ma le sigle, i cda, le amministrazioni comunali, gli assessorati specifici, i molti presidenti, i consorzi, le diverse e frammentate responsabilità tra enti locali, le società adibite alla riscossione, la diatriba tra pubblico e privato e lo spettro dell'ecomafia ci stordiscono. Sarebbe possibile una tutela immediata mentre si lavora alle soluzioni definitive che (non ne dubito) sono allo studio? Magari non dateci uno di quegli organismi che rallentano, vincolano e ingenerano nuova confusione. dateci un 'uomo X' di esperienza, buona volontà, saggezza. Uno che sappia come funziona il mondo e che pur comprendendo che nella realtà i rifiuti hanno colore politico, si barcameni tra destra e sinistra e ci aiuti a pagare sapendo che cosa e per che cosa o a rifiutarci quando altri sono in errore e vogliono costringerci. Un 'garante dell'immondizia' che sappia guardare all'immediato ma anche tanto più in là, magari verso le soluzioni all'inquinamento, verso la riduzione degli imballaggi, fino alla salute pubblica. Chiediamo troppo? Sappiamo di si.