Aree tutelate e speculazione edilizia

TERAMO La tutela del paesaggio la si può verificare attraverso una serie di differenti parametri. Quello messo a fuoco dal Sole24 Ore getta una luce particolare sul lavoro delle Soprintendenze, chiamate da una serie di dispositivi di legge ad autorizzare o negare gli interventi di costruzione o riqualificazione di stabili all'interno delle aree appunto sottoposte a tutela. L'analisi è impietosa e l'Abruzzo fa la sua parte. I dati sui quali è incentrata la ricerca sono semplicissimi: quanti progetti sono stati presentati nel 2006 e quanti di essi sono stati bocciati. In Abruzzo _ regione dove i vincoli paesaggistici sono molto alti _ le domande inoltrate sono state 4. 586; i progetti ritenuti inaccettabili sono stati 34, e cioè lo 0, 7% del totale. Siamo in perfetta sintonia con l'Umbria (6. 671 progetti, 46 bocciature pari allo 0, 7%), meglio delle Marche (10. 880 per soli 10 bocciati pari allo 0, 1%), peggio del Lazio (6. 694 progetti, 302 bocciati pari al 4, 2%). I dati complessivi dell'intera Italia sono questi: 170. 090 progetti presentati, 3. 111 bocciati e cioè l'1, 8%. I numeri vanno integrati con alcune informazioni. La prima cosa da dire è che la valutazione dei progetti deve essere fatta da architetti della Sovrintendenza, cui spettano però non solo questo compito ma anche altre funzioni: ispezioni, sopralluoghi, conferenze di sevizio, ecc. Cos_ accade che se entro i 60 giorni stabiliti dalla legge per la valutazione dei progetti non arriva la risposta (spesso perché chi deve fornirla è appunto carico di lavoro), scatta la regola del silenzio/assenso e cos_ le opere possono essere realizzate. A questo punto, allora, è significativo vedere quanti architetti operano nelle diverse sovrintendenze; in Abruzzo sono 23 e per rimanere al confronto già proposto, in Umbria 8, nelle Marche 6, nel Lazio 32; in tutta Italia 291. Se puntiamo la lente ancora di più sul nostro caso, vediamo che ciascun architetto della sovrintendenza dovrebbe esaminare più di 199 progetti l'anno. Insomma la tutela del paesaggio dalla speculazione immobiliare è una emergenza. Il Governatore Del Turco e i partiti che lo sostengono (gli stessi che nei decenni passati hanno lavorato per farci ottenere il rango di “regione verde d'Europa”), ora non possono stare a guardare.