Saila, ipotesi contratto di solidarietà  per evitare i licenziamenti

TERAMO La vertenza relativa allo stabilimento della Saila (Silvi), 64 dipendenti,  impegna in queste ore anche la Provincia di Teramo che ha fatto scendere in campo anche le forze del livello istituzionale per la salvaguardia di 27 dipendenti che rischiano la mobilità. In merito alla procedura di mobilità, l'idea intorno alla quale si è discusso è quella di applicare il contratto di solidarietà, che consentirebbe di evitare i licenziamenti tramite una riduzione generale dell'orario di lavoro. La conseguenza, per i dipendenti, sarebbe la perdita di una parte della retribuzione. Per evitare ciò, è emersa anche l'ipotesi di integrare i livelli salariali attraverso l'anticipo di una parte del trattamento di fine rapporto. I sindacati si sono impegnati a valutare questa proposta, che tornerà a essere discussa in una riunione in Provincia fissata per il 17 luglio. Le prospettive generali dell'azienda, invece, sono state l'oggetto di un incontro istituzionale, al quale hanno partecipato _ oltre al presidente Ernino D'Agostino e all'assessore alle Attività produttive Orazio Di Marcello _ anche gli onorevoli Nicola Crisci e Dante D'Elpidio, l'assessore regionale al Lavoro Fernando Fabbiani, il sindaco di Silvi Gaetano Vallescura. Si è parlato, in particolare, delle strategie del gruppo Leaf in relazione al marchio Saila. L'obiettivo della proprietà, come rimarcato nella riunione, è quello di rendere efficiente lo stabilimento di Silvi, sottoutilizzato nelle gestioni precedenti anche a causa della carenza di investimenti sul marchio. L'amministratore delegato Spagnolo ha sottolineato che, nell'ottica di una strategia di breve periodo (da qui a un anno) si vuole tentare il rilancio del marchio attraverso forti azioni pubblicitarie e promozionali. Le istituzioni presenti hanno offerto sostegno e pieno appoggio al gruppo, ferma restando necessità di un potenziamento del sito produttivo di Silvi. “Da una parte _ è il commento del presidente, Ernino D'Agostino siamo preoccupati per i posti di lavoro a rischio, dall'altra spingiamo per il rilancio prospettato dall'azienda purché il marchio rimanga abruzzese. Nel corso della riunione la Provincia e le istituzioni hanno condiviso un obiettivo comune, quello di operare in sinergia e con il massimo impegno per salvaguardare i livelli occupazionali e mantenere la produzione nel nostro territorio”. La Saila opera a Silvi dal 1937 e, fino a pochi anni fa, impiegava un numero notevole di persone (fino a 450 dipendenti). Soltanto negli ultimi 2 anni c'è stata una riduzione del personale di circa 90 unità.