Sviluppo medicina territorio è priorità  del governo

TERAMO 'Sviluppare e potenziare la medicina territoriale è una priorità di questo Governo'. Con queste parole il ministro della Salute Livia Turco ha dato il via, come informa Docotr News, al tour interamente dedicato alle cure primarie. Un viaggio che toccherà altre regioni e che si chiuderà con la prima Conferenza nazionale sulle cure primarie in programma l'8 e il 9 ottobre proprio a Bologna. 'L'obiettivo ha sottolineato il ministro è quello di non interrompere mai il circuito di assistenza intorno al cittadino, facendo s_ che la rete dei servizi accompagni sempre la persona nel proprio percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo. La scommessa ha concluso è rendere stabile e autorevole questo settore e farne un vero e proprio secondo pilastro del Ssn che affianchi l'ospedale per offrire quei servizi di assistenza sempre più richiesti dal cittadino, dalla guardia medica all'assistenza domiciliare, consentendo di offrire una risposta assistenziale extraospedaliera operativa lungo tutto l'arco della settimana, 24 ore su 24, sabato e domenica compresi'. Fin qui, governo e ministro.  A Teramo, intanto, i motivi sono molteplici ma sfuggono ai più, ci si 'sbrana' per chiusure di reparti e accentramento di servizi. Forse (ma è molto più che un'ipotesi), avere le idee chiare e comunicare con trasparenza e sicurezza ai cittadini che a fronte di accorpamenti e chiusure il servizio territoriale verrà potenziato (del resto, lo dice anche il governo centrale), non sarebbe male. Consentire invece una parata di prese di posizione politiche è davvero ridicolo.  La garanzia della salute non può essere interpretata in più modi. Ne' possono esserci strade diverse da seguire. Ieri, in una conferenza stampa, la disessina Stefania Misticoni ha chiesto infatti la chiusura delle ostilità in questo senso. Invece i comitati pro ospedali, contro chiusure e a favore di inesistenti interessi collettivi, prosperano. E alla modernità che deve avanzare continuiamo a  opporre barriere insormontabili di piccoli, privati interessi o sciocchi campanili. Da cittadini, invece, dovremmo pretendere la garanzia di servizi territoriali che funzionino, come fa sperare il Ministro. Avremmo meno bisogno degli ospedali e qualora fosse necessario, avremmo a disposizione, a pochi chilometri da ogni famiglia, ospedali con macchinari, recettività e competenze sicure. Fino ad oggi ci illudiamo di avere tanto tanto, dappertutto e quando serve non otteniamo niente.