Per Darina Silone una petizione a Veltroni

TERAMO   A quattro anni dalla morte (Roma, 25 luglio 2003) di Darina Laracy Silone moglie dello scrittore abruzzese, c'è una petizione al sindaco Veltroni perché sia ricordata a Roma. Il 25 luglio di 4 anni fa si spegneva a Roma all'età di 86 anni Darina Laracy Silone, moglie del noto scrittore di Pescina dei Marsi (l'Aquila). Irlandese di Dublino, prima di quattro figlie, laurea in Irlanda e dottorato alla Sorbona in italiano e francese, Darina Laracy si trovava a Roma nel 1940 quando l'Italia entrò in guerra; chiuse le frontiere, il 22 giugno 1941 passò quella svizzera con l'accusa di spionaggio da parte della polizia di Mussolini. Pochi mesi più tardi, alla Museumgesellschaft di Zurigo, conobbe Ignazio Silone mentre era intenta a studiare i discorsi del Duce per dimostrarne l'inconsistenza politica. Darina Silone ha raccontato le tappe fondamentali della sua vita a Michele Dorigatti e Maffino Maghenzani nella sua casa romana di via di Villa Ricotti a partire del novembre 1999. Nei mesi scorsi, l'editore veronese Perosini ha pubblicato “Darina Laracy Silone, Colloqui”. Ora con una Lettera aperta al Sindaco di Roma Walter Veltroni, studiosi, estimatori, parenti e conterranei di Ignazio Silone, chiedono ora all'amministrazione dell'Urbe di apporre una targaricordo in Via di Villa Ricotti dove Silone dal 1949 fino alla morte (1978) è vissuto insieme alla moglie irlandese Darina Laracy Silone che vi ha abitato fino alla sua scomparsa avvenuta il 25 luglio del 2003. La proposta, partita da Dublino dove vivono le tre sorelle di Darina Laracy Silone, è patrocinata dal Centro di Ricerche Personaliste di Teramo presieduto da Attilio Danese ed è stata lanciata sul numero 59 di Aprile 2007 dalla rivista “Prospettiva Persona”.