E' tanto che non abbiamo più un Presidente "coi fiocchi"

TERAMO  Certo i 'capricci' di Del Turco (vedi notizia sopra) allontanano da noi l'idea di 'Buon Presidente della Regione'. Facciamo una carrellata e vediamo da quando non abbiamo un Presidente 'coi fiocchi'. Cominciamo dal democristiano Emilio Mattucci (1985 1990): su di lui, scomparso qualche tempo fa, oggi come oggi non hanno da ridire probabilmente nemmeno i gruppi di estremisti. Andiamo oltre. Nel 1990 diventa presidente un atro democristiano: l'attuale Udeur Rocco Salini. Resta Presidente fino al 1992, momento del famoso arresto, con tutta la sua Giunta, a causa dello scivolone sui Pop. Poco importa, in questa sede, che la questione giudiziaria sia finita in una bolla di sapone. Il danno è rimasto. L_, quel 29 settembre, l'Abruzzo si bloccò. Per mai più ripartire. Nel 1992, in pieno dramma arresti, il democristiano poi PPI Vincenzo Del Colle nel discorso di insediamento, disse:'Abruzzesi, stiamo lavorando per voi'. Ci credemmo ma nemmeno lui fu un Presidente 'coi fiocchi'. L'attenzione si andava spostando, infatti, dalla politica fatta per governare, a quella fatta per mantenere in piedi improbabili equilibri sempre più finalizzati a se stessi. Dalla cultura politica scompariva rapidamente l'idea di governo e cominciavamo ad abituarci alla 'spartizione'. E' ovvio dunque che, anche volendo, Del Colle non avrebbe potuto essere un Presidente 'coi fiocchi'. Nel 1995 con il popolare Antonio Falconio ci promettono il cambiamento. C'è stato, infatti. Abbiamo cominciato a toccarla con mano l_, la distanza tra il Governo regionale e gli abruzzesi. L_ abbiamo cominciato a conoscere l'arrogante gestione anche sul piano locale. Nessun fiocco per Falconio che pure lui, giornalista, intellettuale e quant'altro, tanto ci aveva fatto sperare. Cos_, nel 2000, avendo peraltro sottovalutato proprio la provincia di Teramo (trattata come 'provincia romana') Falconio perde le elezioni. Il cambiamento è tangibile: arriva la destra con quello che è stato il primo Governatore d'Abruzzo: Giovanni Pace (per inciso, AN). Qualcuno si dispera ('ci comanderanno i fasciti') qualcuno si rassegna ('proviamo anche con questi. '), qualcuno gioisce ('finalmente la destra al governo!'). Nel quinquennio fino al 2005 in realtà non succede proprio niente. Pace (peraltro ex parlamentare, come del resto Falconio), delude e non si fregia nemmeno di 'un fiocco'. Cos_ la colpa se la prende tutta (forse anche troppa, perchè la sua giunta e la maggioranza che governava certo non gli sono stati d'aiuto) e perde le elezioni successive, che consacrano Governatore Del Turco. Ottaviano Del Turco, Sdi, europarlamentare, sindacalista di vecchia data, 'liquidatore' dell'ex PSI ci lascia senza fiato. Arriva, con il suo centro sinistra e comincia a bacchettare gli abruzzesi che considera provinciali e non competitivi fuori e dentro il Paese. Ogni tanto lancia un ricatto, ogni tanto si scandalizza, ogni tanto minaccia, sempre più spesso si allontana dalla gente. Passano cos_ i primi due anni e rotti di legislatura, fino ad arrivare ad oggi, con la candidatura del segretario del Pd regionale. Vedete, a noi ci hanno rovinato i Pop. Se non abbiamo mai rialzato la testa, se non ci siamo mai sentiti all'altezza di un governo regionale come si deve, se non abbiamo espresso forze individuali nei partiti , o più forti, o pronte a dire si e no con chiarezza, è perchè i Pop ci hanno segnato. Un po' come quando Alberto Sordi aveva 'fatto il morbillo da piccolo'. Per questo non abbiamo avuto più un Presidente 'coi fiocchi', che vada orgoglioso di noi fuori dall'Abruzzo ma di cui anche noi, almeno dentro l'Abruzzo, possiamo andare orgogliosi.