Imposte locali:a Teramo il prelievo minore d'Abruzzo

TERAMO _ Le tasse comunali a Teramo non sono poi cos_ alte. Il Sole 24 Ore, quotidiano economico di assoluta autorevolezza, pubblica stamattina una indagine sul peso dei tributi locali nelle tasche dei cittadini. E vengono fuori un po' di sorprese. Prima fra tutte quella che riguarda Teramo, dove si registra la quota di 376 euro a testa per il 2007. Il confronto con gli anni precedenti dimostra che il gettito è aumentato s_, ma meno che altrove. Meno che nelle altre province d'Abruzzo e meno che ad Ascoli Piceno, vicinissima non solo geograficamente. Nel 2005 il Comune prelevava dalla nostre tasche 337 euro procapite; nel 2006: 355. Proprio in riferimento a quest'ultima rilevazione, emerge l'aumento in un anno del 5, 9%. Il confronto con gli altri capoluoghi abruzzesi, è confortante. L'Aquila è la città con il più incisivo gettito: 494 euro pari ad un aumento dell'8, 4%; Pescara: 432 euro per un aumento del 14, 5%; Chieti: 417 euro per abitante con il considerevole aumento rispetto all'anno precedente del 19, 8%. Ad Ascoli Piceno il prelievo procapite è di 404 euro e l'aumento dell'11, 9%. I numeri teramani sono più bassi anche della media nazionale, visto nei capoluoghi è di 439 euro procapite per un aumento dell'8, 5%. Il Sindaco Chiodi è contento e non risparmia una stoccata all'opposizione che alcuni mesi fa aveva coniato il termine “Pinocchiodi”: “La propaganda politica _ sostiene il Sindaco_ realizzata tra l'altro con slogan di cattivo gusto e irrispettosi dei ruoli istituzionali, registra una clamorosa smentita. Sono lieto di trovare conferma della bontà delle scelte dell'amministrazione comunale, che rapporta l'inevitabile aumento del gettito tributario locale alle esigenze reali della comunità e al rispetto delle condizioni economiche generali, già peraltro particolarmente provate dal duro sistema fiscale nazionale”. Il Sindaco si dichiara confortato dal risultato dell'indagine che implicitamente rafforza “l'operato dell'amministrazione comunale, teso da una parte a garantire i servizi e anzi a migliorarne la qualità, e dall'altro ad assicurare ai cittadini che il prelievo delle imposte comunali sia il più possibile contenuto”.