Del Turco:"Definire gli organi amministrativi del Parco Gran Sasso Laga"

TERAMO 'La Regione Abruzzo sta lavorando per l'istituzione di un quarto Parco nazionale'. Lo ha annunciato l'assessore all'Ambiente, Franco Caramanico, nel suo intervento al convengo internazionale sul futuro delle aree protette,  a Pescasseroli. 'Si tratta di un parco marino che interessa i comuni della costa teatina ha specificato Caramanico e dunque di un parco a forte connotazione antropizzata, a conferma che, per noi, un'area protetta senza il fattore umano non può pensare ad alcuna forma di sviluppo'. Nel suo intervento l'assessore Caramanico ha posto l'accento sul valore economico che ogni parco riesce ad esprimere. 'E' il valore di un Parco che ci deve interessare ha detto . Dobbiamo chiederci, solo per fare qualche esempio, quanto vale l'energia in esso prodotta, quanto vale la tutela del suolo e quanto vale la tutela dell'orso. Da qui la necessità di quantificare i vincoli che ogni comune e ogni cittadino devono sopportare dall'istituzione di un'area protetta. È questo un dato da cui non derogare per capire quanta ricchezza porta in sé un Parco'. Ma l'assessore ha posto l'accento anche sulla certezza delle norme: 'Ancora nessun parco ha votato e deliberato un proprio Piano ed è questa una criticità che deve essere cancellata'. E poi ancora 'il rapporto con la gente, necessario se si vuole crescere'. Ed infine un'amara constatazione. 'Veniamo da un anno difficile ha concluso l'assessore all'Ambiente che ci ha portato ad un triste risveglio: i 24 ettari di territorio aggredito dalle fiamme, la diminuzione del 10% della popolazione dell'orso, la scoperta della discarica di Bussi. Tutte situazioni che ci devono far riflettere'. Le dichiarazioni dell'assessore, che abbiamo tratto da REGFLASH, appaiono sagge, cos_ come quelle che seguono, del Governatore Del Turco. Il Parco del XXI secolo 'deve partire da un rapporto più profondo e confidente con la gente che vive nel Parco stesso'. Ha detto, sempre grazie a quanto ci fa sapere REGFLASH il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, nel suo intervento di saluto al convengo internazionale 'Un Parco per il XXI secolo dal modello ai modelli, alle reti', organizzato dal Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e in corso di svolgimento a Pescasseroli. Nel suo intervento il presidente Del Turco ha ribadito la 'necessità di rendere più forte e soprattutto confidente il rapporto tra l'autorità del Parco e la gente, in modo da cancellare le conflittualità e far comprendere alla gente che un territorio protetto è un territorio dove tutti possono esercitare i diritti riconosciuti'. Secondo Del Turco sono diversi gli elementi che avvicinano Parco e gente. 'A cominciare dalla riduzione dei membri del consiglio direttivo dell'Ente ha detto in modo da render più snello il modello amministrativo del Parco e da configurare meglio le responsabilità che sono in capo ad un organo direttivo'. Altro elemento non secondario 'è la cancellazione di qualsiasi forma di commissariamento, che nella testa della gente rende ancora più forte il sentimento di precarietà che mina il rapporto di fiducia'. In questo senso, nel suo intervento, Del Turco ha detto che 'è giunto il momento di definire gli organi amministrativi del Parco Gran SassoMonti della Laga'. Ma soprattutto il presidente della Regione ha insistito, rivolgendosi ai presidenti dei Parchi, sulla necessità 'di dare alla gente un chiaro segnale di normalizzazione cercando di uniformare le decisioni dei diversi Enti. Mi è stato detto ha aggiunto che ogni parco ha le sue peculiarità, le sue caratteristiche, i suoi problemi, ma questo non esclude una stessa ratio su provvedimenti che investono la gente. Decisioni poco omogenee su territori che molte volte sono confinanti, introducono elementi di forte diffidenza che proprio il nuovo modello di Parco del XXI secolo deve contrastare'. Anche qui, appare del tutto condivisibile quello che il Governatore dice. Anche a proposito degli organi amministrativi del Parco Gran Sasso Monti della Laga. Quello su cui però bisogna fissare l'attenzione è (magari lanciando un quiz a premi tra gli amministratori): quanti decenni sono che vengono ribaditi concetti condivisibili sui Parchi? E perché, nonostante tutti questi 'lanci' i Parchi non sono mai decollati e non sono la risorsa che è facile intuire che dovrebbero essere? Più di vent'anni fa, forse, in Abruzzo, è stata avviata un'operazione legata al territorio troppo difficile da sviluppare. L'uccisione degli orsi, che pure ha fatto scalpore, non ha ancora fatto scoprire la vera vergogna che ha provocato il gravissimo gesto. I Parchi non sono entrati in alcun modo nel comune sentire degli Abruzzesi. Qualcuno deve lavorare su questo. La nostra classe politica e dirigente ha mostrato di non saperlo fare: possiamo chiamare da fuori qualcuno che ci dia una mano?