"Irricevibilità " per le richieste di referendum regionali

TERAMO  Interrompe il “silenzio della informazione e della parola” dopo alcuni giorni dall'avvio, Pio Rapagnà, del Comitato promotore referendario abruzzese e minaccia di riprendere lo sciopero della fame interrotto lo scorso settembre. I motivi: dopo 4 mesi di “silenzio totale” istituzionale, “di mancata informazione dei soggetti interessati e di omissione di atti e provvedimenti legislativi per le garanzie statutarie e per la verifica del procedimento referendario, iniziato il 28 giugno scorso _ scrive comunica di avere deliberato, senza averne il titolo e la competenza, la “irricevibilità” delle richieste di referendum abrogativo presentate dal Comitato Promotore di Roseto degli Abruzzi. Rapagnà specifica che riprenderà la protesta del digiuno qualora il Consiglio regionale non elegga e non insedi immediatamente, come richiesto, “l'indispensabile Collegio per le garanzie statutarie” attuando quanto previsto dagli art. 77, 79 e 80 del nuovo Statuto. Inoltre, per il rappresentante del Comitato, “non si sono affatto concluse con la frettolosa deliberazione di irricevibilità dell'Ufficio di Presidenza”.