Il discorso del Sindaco Chiodi per il 4 Novembre

TERAMO L'impegno dei militari italiani nelle 28 Missioni di Pace internazionali e il nuovo fronte interno per garantire sicurezza ai cittadini. Queste le due questioni sottolineate dal Sindaco Chiodi nel suo discorso per le celebrazioni del 4 Novembre. Dinanzi al Prefetto ed alle massime autorità provinciali, il Sindaco di Teramo ha letto il messaggio di saluto, tornando a rendere un omaggio alle vittime dei conflitti, ricordando non solo i militari ma anche i civili. Quindi i due passaggichiave del discorso. Intanto la sottolineatura del ruolo delle nostre Forze Armate in campo internazionale: <<La loro è innanzitutto un'opera di Pacificazione, un intervento il cui obiettivo è garantire le condizioni per la cessazione dei conflitti che sono in corso o per il sostegno alle difficilissime operazioni di recupero della “normalità” democratica e civile. In questo senso potremmo dire che siamo coinvolti in una Pace Mondiale, un condiviso impegno per far valere le ragioni della Giustizia, della Democrazia e della Libertà>>. Di qui il passaggio alle mutate condizioni storiche e politiche: <<Ora l'avversario _ o, se vogliamo, l'obiettivo contro cui schierarsi _ è diverso: indefinibile, imprevedibile, indifferente alle ragioni del dialogo e del confronto. Ecco perché l'impegno dei nostri militari assume un significato particolare e diverso: è una guerra non solo contro un nemico fisico ma innanzitutto contro un progetto, contro un disegno che tende a conquistare ben altro che territori, spazi, regioni>>. Il Sindaco, e forse è questa la parte più attuale dell'intero saluto, non ha fatto mancare alcuni cenni al <<nuovo versante; più interno, più circostanziato ma per certi versi più avvertito dai cittadini come necessario e ineludibile: la sicurezza quotidiana nelle nostre città>>. Chiare le sue parole: <<Su questo fronte le Forze Armate sono chiamate a spendere un sovrappiù di impegno; sono chiamate dalla normativa introdotta ma forse ancor di più dalla pubblica opinione ad assumere con energia e credibilità un ruolo determinante, indispensabile; sono chiamate ad essere e farsi sentire più vicine alla gente>>. E allora, per Chiodi, la giornata odierna non è una formalità, un mero omaggio quasi retorico ma deve essere colta come l'occasione per <<sottolineare l'importanza dell'Unità nazionale come riproposizione, affermazione e salvaguardia dei segni, della cultura, dei valori, della storia, delle tradizioni, del sentire diffuso e condiviso che hanno forgiato il nostro popolo e che _ proprio in un paese che ha alle spalle una storia composita ed articolata come il nostro _ è poi diventato un patrimonio comune. Abbiamo una identità, siamo 'popolo'; il nostro cammino verso il progresso e verso il domani procede lungo una strada segnata dalla storia e nella quale vogliamo continuare a stare>>. L'appello finale è rivolto ai giovani, invitati dal Sindaco Chiodi a rafforzare <<l'amore per il nostro Paese, che non è un luogo astratto ma è il “posto” dove viviamo con i nostri cari, dove lavoriamo, dove professiamo le nostre passioni, dove cresce il nostro bagaglio culturale ed emotivo, dove la nostra vita ha confronto e scambio. Il Paese: non il luogo di un egoistico nazionalismo, ma l'espressione di una identità collettiva>>.