TERAMO E' stata per lungo tempo ritenuta, seppur sommessamente, inadeguata. In realtà, come tante donne, era solo silenziosa e discreta, l'assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, Betti Mura. Il senso di quello che sosteniamo è nella notizia a fianco ('Curdo Iracheni: Mura bacchetta Ruffini'). Le parole sono poche: precise, acuminate, sagge. E coraggiose. Si, perchè dall'altra parte, il sindaco Ruffini (politico 'fino', perfetto interprete di qualsiasi ruolo ricopra, e oggi è sindaco) non aveva fatto altro se non difendere e tutelare gli interessi dei suoi amministrati (non concittadini, amministrati), di cui ha interpretato, da buon sindaco, il sentire comune. E alla Mura, che sta venendo fuori giorno per giorno, riunione dopo riunione, delibera per delibera, incontro su incontro, poco gliene importa di dare 'una botta al cerchio e una alla ruota'. La Mura non dimentica chi è e da dove viene. Ne' politicamente, ne' socialmente. Ruffini è bravo, bravissimo. Ma la Mura, permettete, è donna.
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