"Ma non doveva partire prima lo stadio?"

TERAMO A due giorni dall'apertura del nuovo centro commerciale Gran Sasso, non si placano le polemiche provenienti da più parti. L'ultima in ordine di tempo è quella sollevata dalla Confesercenti che, in una nota a firma dei presidenti provinciale, Topitti, e comunale, Toreli, sollevano il problema di un anticipo del via della parte privata piuttosto che di quella pubblica (stadio), in palese contrasto con quanto previsto dal project financing che dato il via alla maxi opera. Tutto questo scaturisce dalle anticipazioni di stampa che vorrebbero rinviata di un altro mese l'inaugurazione dell'impianto sportivo. Topitti e Torelli sottolineano come 'nella calendarizzazione delle commissioni competenti sull'agibilità è prevista una riunione il 4 di dicembre 2007, 12 giorni successivi all'eventuale apertura del nuovo centro commerciale (22 novembre p. v. ) di cui pubblicità ne è piena tutta la provincia. Viene da chiederci sostengono i rappresentanti di Confesercenti , come ciò sia possibile se nella convenzione a suo tempo accettata dalle parti (Ente Pubblico e Privato Proponente), l'iniziativa pubblica (stadio) era preminente in rapporto alle realizzazione della attività privata (centro commerciale). La convenzione prevedeva, infatti, che prima ci doveva essere la realizzazione e successivo collaudo dello stadio e, successivamente si poteva realizzare la parte privata commerciale. Constatiamo che, sempre da notizie a mezzo stampa, non solo l'iniziativa privata prenderà esercizio prima, ma addirittura già da alcune diatribe in atto tra l'impresa costruttrice e istituzioni, rimanderà alle calende greche l'agibilità e quindi la presa in possesso da parte della collettività dell'opera pubblica'. L'appello della Confesercenti è rivolto alle autorità competenti perchè verifichino la documentazione e le procedure perchè 'si rispetti la legge a tutela sia degli interessi pubblici e collettivi del Comune di Teramo, sia degli interessi generali di tutto il territorio provinciale'.