Il ministro eritreo plaude all'IZS A&M

TERAMO  Il ministro dell'agricoltura dell'Eritrea, Arefraine Berhe, ha visitato oggi l'Istituto Zooprofilattico 'G. Caporale' effettuando un giro dei laboratori e conoscendo da vicino l'organizzazione della struttura scientifica da tempo impegnato all'Asmara, la capitale eritrea a supporto dei veterinari locali per eradicare la tubercolosi e la brucellosi bovina. Attraverso un progetto di cooperazione finanziato dalla Regione Abruzzo, il personale informatico e veterinario teramani sono impegnati a supporto di un programma nazionale eritreo per il controllo della tubercolosi e brucellosi negli allevamenti bovini da latte. ”Il progetto di cooperazione ha spiegato il ministro _ è partito due anni fa da un gruppo di 300 cittadini eritrei residenti in Abruzzo, ed è stato poi portato avanti con l'ambasciata di Roma. In Eritrea esiste un istituto di profilassi fondato da italiani fin dal 1903. Poichè avevamo necessità di riavviare la ricerca ai fini della riduzione delle due patologie nella popolazione bovina, abbiamo deciso di avvalerci della conoscenza dell'Istituto, già noto per il suo prestigio presso l'Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE), di cui è Centro di collaborazione'. C'è da sottolineare che questo progetto di sorveglianza epidemiologica, riveste una notevole importanza poiché tubercolosi e brucellosi sono entrambe trasmissibili all'uomo. In un paese già devastato da anni di guerra come l'Eritrea, ciò è particolarmente significativo non solo per la circoscrizione del rischio sulla popolazione ma anche ai fini del rilancio dell'industria lattierocasearia. Il dirigente Nicola Ferri, responsabile del progetto all'IZS A&M (a sinistra nella foto), ha spiegato in occasione della visita del ministro, le fasi salienti del lavoro: “In una prima fase, il nostro personale supporta i colleghi in Eritrea nell'identificazione degli animali a cui seguirà la fase del riconoscimento delle due infezioni. Il training veterinario e informatico servirà per l'implementazione di un database che funzionerà da anagrafe bovina. Si tratta di un progetto pratico, di campo, con obiettivi ben definiti che mirano sostanzialmente a ridurre le malattie trasmissibili con il consumo di latte bovino e caprino”. Al termine della visita il ministro dell'Agricoltura, accompagnato dall'ambasciatore eritreo in Italia, Zemede Tekle, si è mostrato molto soddisfatto per la celerità dei tempi intercorsi tra l'avvio delle attività degli esperti teramani e i risultati già conseguiti, auspicando che 'questa sia solo la prima tappa di un lungo cammino insieme'. (mdt)