Marini: "La comunicazione è troppo potente"

TERAMO Il presidente del Senato, Franco Marini, ha inaugurato oggi pomeriggio il master di primo livello in giornalismo dell'Università degli studi di Teramo. 'Iniziativa lodevole ha detto , preparare i giovani a gestire la comunicazione, che oggi è qualcosa da cui non si può prescindere e perfino troppo potente, è molto importante'. Il percorso formativo, prevede al termine la qualifica di praticante giornalista, subordinata all'accettazione da parte del Consiglio dell'Ordine regionale dei giornalisti. Il master si compone di una parte didattica frontale e di una di laboratorio per un totale di 1000 ore in cui ci si 'allenerà' a produrre 4 testate giornalistiche (settimanale radiofonico, quindicinale di carta stampata, agenzia informativa, notiziario on line). L'iniziativa ha visto la luce con la collaborazione dell'ordine dei giornalisti che in virtù dei cambiamenti del panorama dell'informazione ha ritenuto importante prenderne atto cominciando con l'adeguare la formazione del giornalista ai nuovi input che provengono dalla multimedialità e dal cambiamento epocale. L'immagine di Indro Montanelli seduto a terra a battere un pezzo è ancora attuale per rendere l'importanza dell'apprendistato di un mestiere sviscerato in redazione, ma come ha sottolineato il segretario nazionale dell'ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, c'è bisogno oggi di maggiore competenza. “Come possiamo raccontare la vergogna del caso Parmalat, le tragedia della guerra, come si può parlare dei rapporti tra magistratura e politica se non c'è competenza? L'informazione ha bisogno di un salto di qualità che è dato dalla preparazione e dall'aggiornamento. Poi ci sono gli aspetti della deontologia che vanno sicuramente conosciuti, il privilegio della libertà nel dare l'informazione non è dato dalle scuole di giornalismo, la libertà è un privilegio che deve nascere dentro chi fa giornalismo”. L'inaugurazione ha goduto della presenza del presidente Marini che è tornato nella nostra provincia per sottolineare nella sede dell'ateneo teramano il valore della formazione e della ricerca in un paese come l'Italia. “L'italia ha già perso in passato una fucina di talenti, oggi il rischio di vedersi scavalcati in termini di competitività non è lontano. Dobbiamo avere più punti d'eccellenza, punti che avevamo e possiamo ancora avere perché la ricerca della qualità fa parte della nostra cultura”. In questo frangente il presidente ha parlato dei tre punti su cui la prossima Finanziaria andrà a incidere ovvero equilibrio e giustizia sociale, ricerca e formazione e sicurezza. “L'attenzione della politica sui temi della ricerca è ancora bassa ma sta cambiando. La prossima Finanziaria si muove in questa direzione. Io auspico un'accelerazione della politica che si adegui al cambiamento dei tempi. Dopo ogni cambiamento epocale ci si è sempre lasciato il tempo per la riflessione. Oggi questo non avviene più, si riflette meno. Bisogna trovare un punto di equilibrio. Il punto di equilibrio sta nel rapporto con gli uomini. Non bisogna dimenticare che dietro ogni fatto c'è una persona. Questo equilibrio va cercato anche nei rapporti tra politica e informazione”. (mdt)