Università  forte nonostante i tagli

TERAMO  Si è aperto, con una cerimonia di inaugurazione che ha visto a Teramo la presenza del Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, l'anno accademico dell'ateneo teramano. Alla presenza delle autorità accademiche e cittadine e dei rettori di diverse università straniere, sono state consegnate anche le pergamene di laurea ai quasi 700 laureati tra marzo e luglio 2006. Colonna sonora dell'inaugurazione il concerto del quintetto Pentatango dell'Istituto musicale Braga che ha eseguito alcune celebri opere di Astor Piazzola. ll rettore Mauro Mattioli nella sua relazione ha esposto i punti di forza dell'ateneo che continua a mantenere standard elevati nonostante il momento di criticità dovuto ai decreti tagliaspese con cui l'ateneo ha dovuto restituire allo Stato 2 milioni di euro negli ultimi due anni. Nonostante questo si è consolidata l'offerta formativa che conta 23 corsi di laurea, 23 master e 12 corsi di perfezionamento. 'Il nostro intervento ha spiegato il rettore si è mosso su tre direttrici: l'orientamento con il quale si è dato supporto e consulenza alle matricole e negli istituti superiori, l'internazionalizzazione attraverso la mobilità internazionale degli studenti e le attività extracurriculari che hanno favorito attraverso le iniziative culturali i momenti di aggregazione'. Durante la manifestazione è intervenuto il ministro Cesare Damiano che ha ricordato gli interventi del governo per la riduzione del precariato come il riscatto degli anni impiegati per la laurea, o la regola sui contributi figurativi nel momento della cessazione del lavoro. Il ministro ha ribadito l'importanza della flessibilità per il meccanismo impresa, in quanto strumento utile se funzionale ad aumenti di produttività e alla capacità di rispondere alle esigenze di mercato. Bocciata dal ministro invece la funzione distorta che si fa della flessibilità nel momento in cui si sostituisce ai normali rapporti di lavoro che rendono lo stesso da flessibile a precario. “E' importante che la politica dialoghi con i giovani, essa può fare qualcosa per far s_ che la nostra generazione consegni ai figli elementi di certezza indispensabili per la costruzione di una identità”. (mdt)