Il Sindaco formalizza l'apertura della crisi

TERAMO _ L'attacco di Romanelli all'amministrazione comunale, avvenuto gioved_ scorso durante la seduta consiliare, si trasforma in una vera e propria bufera. Il Sindaco Chiodi formalizza l'apertura di un problema politico dentro la maggioranza. E lo fa con una sorta di solennità pubblica, nella quale fa confluire un chiaro messaggio: o si torna alla coesione o si torna a casa. Vale la pena di leggere per intero il suo comunicato: <<Nel consiglio comunale di qualche giorno fa, una componente politica della maggioranza, ha lanciato accuse politiche gravi ed infondate che, sebbene indirizzate alla TEAM spa, di fatto investono la responsabilità politica di questa amministrazione. Da un punto di vista generale, io non tollero che gli interessi della Città e dei cittadini possano essere asserviti ed inficiati da logiche, tattiche o beghe tra persone o gruppi. Io sono garante del patto con i cittadini, che ha portato questa amministrazione ad essere un modello in Abruzzo sia per quello che attiene la governance e la buona amministrazione sia per l'unità e la compattezza della coalizione. Se, invece, prevarranno le logiche stantie e negative della politica politicante, tutti verranno rimessi alle proprie responsabilità davanti alla comunità teramana e regionale. Io non mi presto. E non mi presterò, perché lavoro da otto anni non per me o per conservare una poltrona, ma per svolgere un servizio. Ed allora farò tutto quanto nelle mie prerogative personali e di Sindaco di Teramo per far s_ che questo non accada>>. Dalle parole ai fatti: Chiodi ieri ha consegnato nella mani dei segretari provinciali e comunali dei partiti di centrodestra un elenco di richieste contenenti di fatto le condizioni imprescindibili per continuare a governare la città. Se entro martedì, termine ufficializzato dallo stesso Sindaco, non giunge la verifica del superamento in positivo delle condizioni stesse, si aprono due scenari: o il rimpasto in Giunta (le “prerogative di Sindaco di Teramo”) o le dimissioni (le prerogative personali).