ASSERGI – Nove cervi dell'Appennino tosco-emiliano sono stati liberati ieri mattina in località Valle d'Angri di Farindola dal Parco nazionale Gran Sasso-Laga in collaborazione con la Provincia di Pescara. Si tratta di due maschi adulti di oltre 200 chili, un giovane maschio, quattro femmine adulte e due piccoli, che sono stati catturati la settimana scorsa nel Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone (uno dei territori che presenta le maggiori densità di questi ungulati in Europa) e vanno ad aggiungersi all'altra decina di esemplari reintrodotti negli ultimi due anni nella stessa zona. Gli operatori della ditta specializzata Dream Italia di Arezzo, che ne ha curato la cattura e il rilascio sotto la supervisione del tecnico faunistico Sandro Nicoloso, li hanno chiamati simpaticamente Tiramolla, Svirgola, Neve, Irene, Pallino, Attila, Emma, Vento e Sforzato. Ad identificarli, ora che sono liberi, saranno in realtà degli invisibili sistemi di trasmissione satellitare applicati sugli animali stessi, che grazie alla tecnologia Gps (Global Positioning System) consentiranno di localizzarli 24 ore su 24, prevenendo anche eventuali azioni di bracconaggio. A gennaio è prevista una nuova reintroduzione nella Valle d'Angri: l'obiettivo è ricostituire progressivamente una popolazione locale della specie.
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