Anffas: tagli gravi e danni per almeno 15 famiglie

"image"TERAMO – Tagli di più del 24% pari a quasi 800mila euro per l’assistenza riabilitativa dell’Anffas Teramo. Stamani si è tenuta una conferenza stampa da cui arriva un appello accorato alla Regione Abruzzo con il suo Presidente, Ottaviano Del Turco e a tutti i politici teramani che già conoscono la realtà presente nella Fondazione Anffas Onlus, affinché i bilanci che penalizzano la struttura gestita dalla Fondazione Anffas siano rivisti “in nome di una posizione non demagogica ma reale”. A seguito della decisione assunta dalla Direzione Sanità della Regione Abruzzo, alcune non profit dovranno rinunciare al 24,41% delle prestazioni di assistenza riabilitativa (ex. Art. 26 legge 833/78) finora garantite, pari a 776.000 euro. Coinvolta dunque anche la Fondazione Anffas Onlus Teramo che, a causa del taglio dovrà far fronte a due immediate conseguenze: l’impossibilità di accogliere 15 famiglie in lista di attesa e la necessità di ristrutturare l’intera programmazione di servizi da erogare, già ridotti del 7% durante l’anno passato. Si tratta di un Piano Sanitario “indiscriminato”, come lo definisce il Presidente della Fondazione Anffas, Ercole D’Annunzio: applicando la stessa entità di tagli senza differenze sul territorio regionale, esso si impone infatti secondo una logica di scelte e non di ristrutturazione. Al contrario, è necessario operare veri e propri tagli in quei casi in cui i servizi forniti superano di gran lunga le necessità, come le cliniche private che forniscono servizi “doppione” simili a quelli pubblici. Emblematici, a questo riguardo, i 130 milioni di euro erogati al settore privato lo scorso anno per vedere erogati servizi di tale genere. Diverso, invece, il caso di non profit quali la Fondazione Anffas Onlus Teramo che, oltre a soddisfare un reale e diverso bisogno delle famiglie della provincia, reinveste per sua stessa natura i guadagni ottenuti con il proprio centro, riversando dunque ulteriori benefici sulla cittadinanza. Secondo il nuovo Piano Sanitario regionale, invece, le organizzazioni non profit sembrerebbero equivalere alle profit, con il risultato di una serie di tagli “miopi” e poco logici. “Ho addirittura telefonato personalmente alla Regione” dichiara D’Annunzio, “ma mi hanno detto di avere le mani legate. Eppure non sembrava quando invece hanno stilato questa proposta di decisione”.