Teatro romano: una promessa non mantenuta

TERAMO – Sulla vicenda "palazzo Adamoli" e le dichiarazoni dell’architetto della sovrintendenza ai beni culturali Luigi Martella, sono intervenuti anche l’Associazione Teramo Nostra e Walter Mazzitti, presidente dell’Archeoclub. Durante la conferenza stampa in cui sono stati ripercorsi gli spinosi passaggi per di recupero del teatro romano, si è puntato il dito sulla politica locale accusata di scarsa lungimiranza strategica nonostante la politica regionale di centrodestra avesse mostrato a suo tempo la volontà politica concreta per l’abbattimento di Palazzo Adamoli e quindi il recupero dell’area romana."La nostra amministrazione- ha commentato Mazzitti- considera epocale l’apertura di un "grande magazzino" tacendo di fronte ai passaggi ambigui che hanno coinvolto il processo di riqualificazione della zona". Tra i passaggi ambigui a cui si fa riferimento, ci sono i fondi che la sovrintendenza ai beni culturali ha ottenuto dallo Stato per l’abbattimento dell’edificio. Abbattimento che non solo non è stato effettuato, ma anzi si stanno effettuando lavori, quindi spendendo soldi, hanno insistito i protagonisti della conferenza stampa, per rinforzare un piano dell’edificio ai fini della salvaguardia di due archetti di un palazzo adiacente del 900. Ciò dimostrerebbe una mancanza di volontà politica e "un abuso nell’utilizzo di soldi pubblici destinati a fini diversi da quelli per cui sono stati elargiti". Tutto questo avverrebbe nonostante l’assessore regionale Betti Mura abbia dimostrato la volontà di procedere anche con l’abbattimento dell’ultimo tronco del complesso romano, ovvero Casa Salvoni. Non si spiega pertanto, è stato ribadito, il dietrofront del funzionario della sovrintendenza Luigi Martella, che avrebbe dichiarato che non si è mai parlato di abbattimento, e del silenzio di cui Mazzitti accusa l’attuale ammnistrazione. "C’è una totale mancanza di visione strategica- continua Mazzitti – lo dimostra il progetto di una sala espositiva, voluta in Piazza Garibaldi, un’area assolutamente sqaulificata, mentre si è fatto silenzio su un progetto che farebbe da volano alla vita culturale ed economica della nostra città." Si è appreso che domani sull’argomento ci sarà un’interrogazione da parte del consigliere comunale Melarangelo, mentre Teramo Nostra ha chiesto e ottenuto dalla direzione regionale per i beni e le attività culturali, l’accesso agli atti riguardanti i lavori di valorizzazione del teatro e "lo smontaggio" (l’abbattimento) di Palazzo Adamoli per verificare i percorsi del mancato adempimento di un’opera di recupero che appare sempre più distante.