Malavolta, crisi profonda: chiude la Foodinvest

TERAMO – Ormai è uno stillicidio: dopo la Magus adesso viene scritta anche la parola fine per la Foodinvest di Sant’Atto, che cessa l’attività e licenzia tutti e 145 i dipendenti; per 143 di loro si apre la procedura di mobilità. Dopo una giornata al tavolo delle Relazioni industriali, le parti, come si legge nel verbale della riunione sottoscritto da azienda e sindacati, non hanno potuto far altro che constatare “l’insostenibile squilibrio finanziario in cui la società si è venuta a trovare anche a seguito delle irrimediabili perdite di bilancio”. Carlo Gaita e Mario Orlando, rispettivamente procuratore generale e direttore commerciale dell’azienda, hanno esposto e ribadito le ragioni poste alla base dell’apertura della procedura  di mobilità, che impediscono, di fatto, la prosecuzione dell’attività produttiva. Alla riunione, coordinata da Pierluigi Babbicola, del servizio Relazioni Industriali della Provincia, hanno partecipato l’assessore provinciale al Lavoro, Francesco Zoila, per l’azienda Piero Galli, consulente del lavoro, assistiti da Luciano De Remigis, vice-direttore dell’Unione degli Industriali della Provincia di Teramo; la Rappresentanza Sindacale Unitaria, assistita da Paola Misuri della Flai-Cgil provinciale di Teramo e da Alessandro Collevecchio della Fai-Cisl provinciale. “La situazione è compromessa” – afferma l’assessore alle politiche del Lavoro, Francesco Zoila – “e non abbiamo potuto far altro che prendere atto della volontà dell’azienda di licenziare tutti i dipendenti. Considerato il numero dei lavoratori coinvolti, il peso e la tradizione di questa azienda nella nostra provincia, non posso che esprimere rammarico per quanto sta accadendo nella convinzione che le istituzioni dovranno svolgere un ruolo attivo per non lasciare sole le famiglie rimaste senza lavoro”.