Nomina direttori generale Asl e sistemi corretti

TERAMO – Leggiamo in questa pagina di DocotrNews un commento alle nomine dei direttori generali delle Asl che sembra "impossibile" visto il clima che si vive e le realtà che sono sotto gli occhi di tutti. Probabilmente chi parla sa che c’è ancora una speranza di ripresa e a questa è bene che ci appigliamo tutti. "Se cambiasse la legge che permette al Presidente della Giunta regionale di nominare i direttori generali delle aziende sanitarie sarei pronto a dimettermi". Parola di Enrico Rossi, coordinatore degli assessori regionali alla sanità e assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, intervenuto  a Roma al convegno nazionale della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) su: "Il ruolo delle aziende sanitarie nella costruzione della classe dirigente". "Non voglio tornare al passato – spiega Rossi – perché quell’Italia non era migliore di questa". L’assessore toscano è contrario alla proposta di istituire Albi o Ordini professionali che stabiliscano le gerarchie dei direttori generali. "Io sono per l’aziendalizzazione – sottolinea – e non voglio tornare ad un sistema burocratico della sanità". Il coordinatore degli assessori è certo di avere dalla sua parte anche altre regioni. "Non siamo i soli – aggiunge – a dichiararci contrari a qualsiasi tipo di revisione dei criteri di selezione dei manager. Anche Francesca Martini, assessore alle politiche sanitarie del Veneto, mi ha espresso il suo totale dissenso su questa possibilità". Per Rossi, il lavoro dei manager va rispettato. "In questi giorni – prosegue – ho letto molte cose che non mi sono piaciute sui giornali, ho addirittura visto su giornali autorevoli liste con i partiti di appartenenza di ciascun manager. In questo modo si sminuisce la professionalità dei direttori generali e invito la Procura della Repubblica a fare le relative indagini, altrimenti si taccia". Rossi ammette che la politica deve metter bocca nella vicenda "perchè è la legge che glielo permette", ma auspica totale trasparenza nelle nomine. "Penso che i manager debbano essere scelti con bandi pubblici, giusti curricula e chiari criteri di motivazione. E sono gli stessi direttori generali a dover chiedere una valutazione così oggettiva che renda onore al loro lavoro", conclude tra lo scroscio di applausi dei molti manager presenti in platea".