Palazzo Adamoli: si procede senza retrofront

TERAMO-"Si procederà come da progetto". Con queste parole Anna Maria Reggiani, direttore della Sovrintendenza regionale ai beni culturali, ha chiuso il lungo dibattitto che si è tenuto nella sala consiliare del Comune sulla spinosa questione dell’abbattimento di Palazzo Adamoli, tra istituzioni, associazioni culturali e cittadinanza. Sul recupero del teatro romano il sindaco Gianni Chiodi, su sollecitazioni dell’associazione Teramo Nostra e dell’ex presidente Archeoclub Walter Mazzitti, ha ribadito la posizione dell’amministrazione comunale , ricordata in alcuni protocolli di intesa sigllati fin dal 2006 con l’assessore regionale ai Beni Culturali betti Mura che testimonierebbero come il recupero del progetto sia stato uno dei primi intendimenti dell’attuale amministrazione. "Ci vuole però realismo- ha detto il sindaco Gianni Chiodi durante l’incontro. Il Comune non è in grado da solo di realizzare un sogno che è parte della collettività. Per fare cultura abbiamo bisogno di stakeholder, ma anche di una collettività che sappia fare dibattito, perchè la cultura è dibattito. La nostra comunità deve appropriarsi del dibattito e della cultura come strategia per fare di questa città un modello socio-economico.". Anche l’assessore Betti Mura è intervenuta al dibattito ricordando come la Regione si sia sempre fatta carico del problema già con le precedenti amministrazioni, esercitando il diritto di prelazione nell’acquisto dell’immobile che sarebbe stato destinato all’abbattimento e al successivo recupero dell’area. L’assessore regionale ha però messo in evidenza la complessità di un percorso che a prescindere dalle manifeste intenzioni, si trova a dover fare i conti con una ortodossia archeologica che fa del patrimonio artistico un fantoccio monumentale da non violare attraverso opere di recupero. Circa i tempi, l’assessore Mura ha ridadito che sarà rispettato il cronoprogramma dei lavori come previsto dal CIPE. In merito alle dichiarazioni che hanno scatenato l’allarme di questi giorni, l’assessore ha voluto precisare come d’ora in avanti la direzione attuativa della Sovraintendenza ai beni culturali comunicherà periodicamente le intenzioni alla collettività e agli organi preposti per evitare i fraintendimenti come quello che ha suscitato l’allarme apparso di recente. A chiudere il dibattito e rassicurare la platea dei presenti è intervenuta la direttrice della Sovraintendenza regionale che ha garantito l’attuazione dei progetti in atto e la procedura degli stessi nei tempi previsti. Pertanto la prima scadenza che vuole lo "smontaggio" di Palazzo Adamoli entro aprile 2008 sarà osservata mentre da pazientare ancora per le opere successive in quanto bisogna attenersi ai cronoprogrammi previsti dalle normative Cipe.