Abbiamo speso bene

TERAMO – Avere soldi in cassa è un criterio valido per giudicare la bontà di un bilancio?  Parte da questa domanda la riflessione dell’Assessore al Bilancio di Roseto Enio Pavone sulla graduatoria stilata dalla Corte dei Conti riguardo alle finanze comunali in cui, insieme con un’altra lunga sfilza di amministrazioni locali anche il Comune di Roseto figura per appunti mossi dalla stessa Corte dei Conti sulla gestione finanziaria."L’analisi dell’organismo di controllo si fonda principalmente su tre elementi gli avanzi di bilancio, l’entità degli investimenti e la liquidità di cassa. – Scrive in una nota Pavone – Si tratta degli stessi elementi presi in esame dalla società di rating per valutare la solvibilità dell’Ente e sono gli stessi elementi che ci fanno rivendicare la dinamicità dell’Amministrazione che ha saputo spendere tutte le somme messe in bilancio per riqualificare la Città e dotarla di strutture significative per il suo sviluppo. Negli anni presi in considerazione dalla Corte dei Conti – spiega ancora l’Assessore Pavone – abbiamo fatto il massimo sforzo su una quantità enorme di investimenti per decine di milioni di euro, quindi adesso, mentre realizziamo una parte delle opere programmate e finanziate, stiamo pagando l’ammortamento delle quote dei mutui accesi. Dopo questa prima fase abbiamo ridotto drasticamente la quota di investimenti che si attesta a un milione di euro circa e questo ci ha permesso di riequilibrare i conti. Abbiamo inoltre potuto ricostituire la liquidità di cassa e anche grazie alle entrate straordinarie siamo riusciti a migliorare notevolmente la situazione rispetto al 2006. Nel frattempo siamo riusciti a fare fronte a pagamenti ingenti come ad esempio i contributi per le società sportive (Roseto Basket e Rosetana Calcio) oltre a diversi debiti fuori bilancio risalenti addirittura agli anni 80. Ci sembra chiaro che questa non è la situazione di un Comune in difficoltà ma è l’espressione di un Ente dinamico  e di un’Amministrazione in grado di gestire e programmare lo sviluppo cittadino senza ipotecare, come hanno fatto altri enti, capitali e beni pubblici. Ritengo  quindi che l’ Amministrazione abbia saputo svolgere un ruolo propulsivo – afferma l’Assessore – perché rimanere con  tutti i soldi in cassa avrebbe significato non aver fatto nulla per la città".