"Rumors" dalla STU

TERAMO – Come era prevedibile, la Società di Trasformazione Urbana presentata dal sindaco Gianni Chiodi e la carrellata di progetti in essa contenuti, ha suscitato con il suo annuncio le prime reazioni, quelli dell’economia, quelli dell’imprenditoria e quelli della politica. www.emmelle.it è andato in cerca di alcuni commenti, che vi propone. Fortemente positivo il giudizio emesso dall’imprenditoria edile che alle parole di Sabatino Cantagalli affida il suo entusiasmo : "E’ stato importante – ha dichiarato il noto imprenditore edile – vedere che la società e questa classe politica ha voglia di muoversi, e lo ha fatto con una sua specificità, con delle tematiche precise e concrete". L’apprezzamento nei confronti dei progetti illustrati è stato espresso anche nei confronti delle modalità di partecipazione con cui sarà data ai partner privati la possibilità di investire nella STU. "L’idea di andare verso la STU nell’ottica di una gara europea – ha dichiarato ancora Sabatino Cantagalli – è un modo per far si che anche l’imprenditoria locale inizi a pensare in grande. Per quanto riguarda i tempi sarà importante vedere il tipo di interazione che la società di trasformazione avrà col piano regolatore". Decisamente più tiepide le parole del coordinatore della minoranza del comune, Lino Befacchia che ha dichiarato di non voler apporre un "NO" politico a priori ma ha voluto sospendere il giudizio e attendere la consultazione dei documenti per una valutazione più oggettiva. Scetticismo è stato però espresso sulla possibilità di alienare i beni del centro storico a favore dell’edilizia privata. "Ritengo sia d’obbligo avere una forma di "cautela storica" verso quei processi di smantellamento del patrimonio pubblico a vantaggio dei "palazzieri" – ha commentato il professor Befacchia – attendo di vedere gli indici di valutazione che saranno dati sugli immobili del centro storico, ma credo che destinando gli immobili ad uso residenziale si andrebbe di sicuro a sottostimarli". Perplessità sono state manifestate all’idea di spostare gli edifici comunali in piazza San Franceso, "avrei preferito si ipotizzasse un opera di recupero dei 24mila metri quadri dell’ex manicomio, destinando quegli immobili ad uso abitativo". In merito al mese che il sindaco ha dato per discutere dei progetti prima di passare all’operatività, il coordinatore della minoranza ha inoltre sottolineato:" Questi sono progetti che richiedono cautela e soprattutto la voce della collettività. Spero che i cittadini facciano sentire la loro voce, non è un dibattito che possa esaurirsi in un mese di tempo".