I medici chiedono il Contratto sanitario con gli Italiani

TERAMO – "E’ necessario mettere a punto, e firmare, un ‘contratto sanitario’ con gli italiani. Un documento che garantisca diritti e prestazioni ai cittadini su tutto il territorio. Nel pezzo che segue, tratto da AdnKronos Salute, troverete la richiesta dei medici di medicina generale (i medici di base), che in tempo di elezioni chiedono un sistema equo di trattamento per tutti i cittadini senza più le disparità che generano i drammatici episodi di malasanità o quelli di iniqua possibilità di cura. "Questa è la strada da seguire se si vuole davvero rilanciare la sanità e tutelare al meglio la salute". Parola di Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), che, in vista delle prossime elezioni di aprile, lancia ai leader politici alcune proposte per migliorare il Servizio sanitario nazionale. Prima tra tutte, quella della sottoscrizione di un vero e proprio ‘contratto sanitario’ con gli italiani. "La Simg – spiega Cricelli all’AdnKronos Salute – in condivisione con altre associazioni mediche sta mettendo a punto un documento che va proprio in questa direzione. Anche perché – aggiunge – ci pare di capire che nei programmi dei due maggiori partiti politici (Pd e Pdl) il tema della sanità è affrontato in maniera un po’ troppo generica. E’ bene quindi intervenire in tempo". Per Cricelli, uno dei punti chiave che va certamente affrontato è quello relativo ai Lea (livelli essenziali di assistenza). "Così come è concepito – spiega il presidente della Simg – il sistema non garantisce l’erogazione del 100% delle prestazioni inserite nei Lea, dunque a carico del Ssn. Questo perché in molte regioni alcune strutture ospedaliere non sono in grado di assicurarle ai cittadini. E’ per questo che il testo dei Lea andrebbe sostituito con una ‘Carta di diritti dei cittadini’ che garantisca, su tutto il territorio, l’assistenza. Anche in strutture private". Migliorare il Ssn significa pure migliorare la condizione del personale sanitario. "E ‘indispensabile – sottolinea Cricelli – premiare gli operatori utilizzando chiari e determinati criteri di valutazione. Parametri che peraltro già esistono. Basta applicarli". Cricelli rivendica infine maggiore considerazione e un ruolo più definito per le società scientifiche. "E’ arrivato il momento – sottolinea – di rivendicare lo stesso riconoscimento di cui già godono le associazioni e i sindacati di categoria. Il governo Prodi aveva iniziato un percorso in tal senso, ma la sua prematura caduta – conclude – ha compromesso il lavoro che si era iniziato a fare".