Costantini, Polverino e… Paoloni?

TERAMO – Questa mattina doveva esserci un incontro per dare una soluzione alla vicenda societaria del Teramo calcio, sempre più simile a una tela di Penelope. Dovevano incontrarsi la famiglia Malavolta – la signora Patrizia adesso rappresenta la proprietà per le precarie condizioni di salute di Romy – e Massimo Paoloni, ovvero vecchia e nuova presidenza. L’incontro non c’è stato: i Paoloni non si sono visti, così come non avevano fatto sapere se ci sarebbero stati, dopo l’invito, via lettera personale, fatto loro dalla signora Malavolta. Il denaro pronto per i pagamenti delle scadenze Irpef è lì, su un contro corrente della Banca di Teramo; manca soltanto l’atto notarile con cui gli imprenditori romani acquistano le quote del Teramo. Cosa si rischia? Tanto. Intanto, la scadenza del 30 aprile, dopodomani, per il versamento di oltre 240mila euro allo Stato; si pagherà una mora, sì, ma ci sarebbero i due punti di penalizzazione previsti dalla Federazione, anche se da scontare nel campionato del prossimo anno. La strada, però, sarebbe in salita nell’ottica di una soluzione della crisi, in discesa verso la chiusura definitiva. Il silenzio dei Paoloni, preluderebbe a due ipotesi: o si tratta del prologo di un dietrofront clamoroso oppure siamo di fronte alla preparazione di una contromossa. Difficile al momento poter spiegare l’assenza di oggi. Certo, tutto quello fatto da Paoloni fino ad oggi, farebe deporre per un ingresso definitivo al vertice della società: ha parlato da presidente, ha salutato da trionfatore tutti in una diretta televisiva, ha invitato imprenditori a seguirlo, ha incontrato sindaco e presidente della Provincia, ha cacciato qualche spicciolo per gli stipendi, parla con il presidente della Lega di serie C quale nuovo responsabile di via Trento e Trieste… Insomma, fuggire equivarrebbe a una bruttissima figura. Però, Teramo purtroppo queste situazioni, nel calcio, le ha vissute. Di recente con Polverino, presidente virtuale anche lui, che il Teramo lo ha comprato senza vedere la contabilità… e poi è scappato; più o meno due decenni fa, l’ascolano Costantini fece lo stesso: sono io il presidente, disse, organizzò anche la festa in piazza, e si dileguò poco dopo, sembra anche senza pagare… la porchetta dei festeggiamenti. Ieri Malavolta, l’altroieri De Berardis, si ritrovarono ancora con la società isulle spalle dopo aver vestito i panni degli ex. Comunque vada a finire, una cosa è certa: quello che sta succedendo dà sempre più lustro a quanto fatto da Romy Malavolta in questi anni. Della serie: i soldi sono i soldi, non chiacchiere. (robal)