TERAMO – (da Global Press) – Ai nostri lettori abruzzesi nel mondo non possiamo non riproporre la posizione che in difesa della tutela della lingua italiana assume Anna Matia Campogrande, presidente di Athena, su "Il Rapporto Maalouf" che condanna l’italiano tra le lingue minori. Si tratta, per la presidente dell’Associazione per la difesa delle lingue ufficiali della Comunità europea, del "Rapporto del British Council fatto con gli immigrati e i senza Patria dell’Europa. Questo gruppo di intellettuali, che non rappresenta neanche tutti i più importanti Paesi dell’Europa, è praticamente quello che il Commissario Neil Kinnock voleva già costituire nel 2001 quando preparavamo il Convegno sul Multilinguismo. All’epoca non c’è riuscito perché i funzionari della Commissione, tra cui la sottoscritta, non gliel’hanno permesso. Oggi con i Commissari, nuovi arrivati a seguito degli ultimi due allargamenti, e con i leccapiedi incompetenti, che pensano solo a far carriera, il British Council ha via libera in seno ai Servizi della Commissione Europea. Questo gruppo non possiede le conoscenze di base e l’esperienza specifica per preparare delle proposte sul plurilinguismo dell’Europa, non ha studiato i Trattati europei che costituiscono la base del plurilinguismo e pratica una confusione intollerabile tra le lingue ufficiali degli Stati Membri della Comunità Europea, che costituiscono materia comunitaria, e tutte le altre che non godono di alcuno statuto legale in seno alle istituzioni europee. Il Rapporto Maalouf non rappresenta i cittadini europei e neanche la Commissione Europea, la quale ha delegato la riflessione e le proposte, su un tema di estrema sensibilità politica, a un Gruppo etereogeneo poco affidabile sia dal punto di vista tecnico che politico. Anna Maria Campogrande, Presidente di Athena, Associazione per la difesa delle lingue ufficiali della Comunità europea"
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