Il nuovo teatro nasce in assenza di democrazia

TERAMO – Nelle scelte per il nuovo teatro di Teramo (che sorgerà nell’area dell’ex stadio Comunale) "la guida attuale dell’amministrazione comunale ha pensato di fare tutto da sola e purtroppo non basteranno i dibattiti e le deliberazioni nella massima assise della città, pur doverosi e importanti, a fornire la sanzione democratica all’opera". E’ una delle affermazioni contenute in una riflessione sull’argomento teatro firmata Romolo Bosi. E’ mancata "una capillare opera di coinvolgimento di tutti ad un dibattito pubblico su un’opera che sicuramente potrà dare alla città un’ulteriore occasione di crescita culturale e civile importante e significativa". Negli ultimi anni Teramo ha fatto registrare, per Bosi, una grande crescita culturale e non si contano più le associazioni culturali, gli enti, e recentemente i soggetti privati che stanno investendo risorse umane e materiali nella messa in opera di importanti eventi culturali. "Dunque questo mondo e naturalmente i singoli cittadini sono stati esclusi e privati della possibilità di dare un proprio contributo alla realizzazione del teatro della città, di un’opera che in ogni caso contribuirà a definire l’identità culturale della nostra comunità" dice ancora la nota. Non è un una deficienza di poco conto e segna negativamente per Bosi tutto l’iter che ha portato e sta portando alla approvazione definitiva del progetto. Ma questo deficit di democrazia si aggrava e diventa veramente inaudito se si pensa che "il centrodestra, a parole sempre disposto al dialogo con l’opposizione, non ha coinvolto nel progetto la totalità del consiglio comunale lasciando la minoranza nella totale impossibilità di dare il proprio contributo. Quando si dice la dittatura della maggioranza! In questo modo la giunta Chiodi fa pensare che vuol a tutti i costi mantenere limpida la titolarità  del progetto, senza appannamenti di sorta, per arrivare sola al traguardo della posa della prima pietra in prossimità della scadenza elettorale. C’è anche da considerare che questa forte attribuzione di paternità possa servire ad oscurare la memoria di chi ancora ricorda la totale avversione dell’allora minoranza alla ubicazione del nuovo teatro presso l’area del vecchio stadio comunale, considerando quell’area verde un polmone irrinunciabile per la città".