Sanità: che qualità per le Asl?

TERAMO – Passata la paura tasse, in Abruzzo e mentre nel teramano ci si prepara alla riorganizzazione di reparti e ospedali (derivanti da chiusure e accorpamenti), vale la pena di raccogliere uno spunto nazionale sulla qualità dei servizi Asl. Da DoctorNews. "Abbiamo cercato di capire se esistono indicatori corretti e di facile produzione in grado di descrivere l’impatto sulla salute di una decisione assunta dalla Direzione Generale". Con queste parole Ubaldo Montaguti, Direttore Generale Azienda Policlinico Umberto I, ha aperto i lavori dell’Incontro di Studio dal titolo ‘Bilancio di salute o salute di bilancio?’, organizzato a Roma dall’Accademia Nazionale di Medicina. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati del "Progetto VISA", mirato allo sviluppo di indicatori per la Valutazione dell’Impatto sulla Salute delle attività delle Aziende Sanitarie italiane. Lo studio, condotto in 9 Aziende Sanitarie Locali del Nord, Centro, Sud e Isole da Accademia Nazionale di Medicina con il supporto educazionale di Pfizer, ha prodotto l’identificazione di 20 indicatori.   Un esempio su tutti, l’indicatore della copertura vaccinale, per valutare l’applicazione delle attività di prevenzione dell’influenza nella popolazione ultrasessantacinquenne. In realtà, l’obiettivo di tale indicatore è già fissato dal Piano Sanitario Nazionale 98/2000, che stabilisce lo standard di una copertura vaccinale del 75 per cento. Tra le aziende partecipanti al Progetto Visa, solo due hanno raggiunto l’obiettivo. Altre quattro si discostano dal 75 per cento per meno del 10 per cento, mentre tre aziende rimangono sotto la soglia del 60 per cento.   "Da questi risultati emerge che pochi e semplici indicatori, ben selezionati e strutturati, possono offrire l’esatta fotografia della realtà" aggiunge Montaguti. "E’ possibile evidenziare, infatti, tra le varie aziende, e in maniera costante nel tempo, differenze non casuali, ma sistematiche: quello che succede in un’azienda, infatti, tende a riprodursi nel tempo. Pertanto, grazie a strumenti valutativi come questo, è possibile individuare e adottare i correttivi più opportuni. Il nostro impegno continuerà assieme alle aziende disposte a verificare, in un periodo più ampio, l’applicabilità e l’utilizzabilità di questi indicatori". "Il nostro sistema necessita sempre più di sviluppare processi di valutazione dei risultati, e questi consentono di approfondire la qualità della direzione di un’azienda – ha sottolineato Francesco Ripa di Meana, Presidente FIASO e Direttore Generale Azienda USL di Bologna – Va sottolineato lo sforzo già da tempo avviato dal mondo delle Aziende che vede moltissime esperienze di valutazione dell’impatto delle proprie attività sanitarie, realizzate su tutto il territorio nazionale. Tale diffusione indica come il processo di aziendalizzazione stia inserendo al proprio interno modelli gestionali innovativi volti a comprendere i feed-back dei servizi offerti per essere sempre più vicini alle esigenze della popolazione assistita"."La sanità italiana ha bisogno di essere controllata per essere validata – questo il parere del Presidente di Federsanità ANCI Pier Natale Mengozzi. Anche le grandi differenze tra le regioni a livello di offerta ai cittadini e di qualità dei servizi sono legate molto spesso ad un rapporto non coerente tra i livelli di assistenza previsti e l’effettiva erogazione degli stessi. Se ci fossero indicatori definiti e veramente oggettivi questo consentirebbe di avere un livello uniforme cui attenersi, ad esclusivo vantaggio dei cittadini".