Liberi: quando le parole non sono chiacchiere

TERAMO – "Lavorare con le parole non significa fare chiacchiere" è diventato il motto di Lib[e]ri, la rassegna letteraria giunta alla 3 edizione che quest’anno, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, è riuscita sia in termini organizzativi che di successo di pubblico, presentando oltre 75 ospiti “addetti ai lavori” e 51 libri. “Lib[e]ri è geneticamente predisposto all’apertura e alla collaborazione, vogliamo inserirci nel dibattito culturale cittadino portando attivamente il nostro contributo senza piangerci addosso – dice a www.emmelle.it il direttore della rassegna, Simone Gambacorta – il nostro lavoro intende proporsi come un osservatorio sulla narrativa e sulla saggistica contemporanea aprendosi al dialogo con le espressioni culturali della città.”. La manifestazione, come ribadito da Simone Gambacorta, è riuscita nel tempo a guadagnarsi il sostegno delle istituzioni partecipando l’anno scorso nell’ambito del contenitore estivo di Villa Suite e con la convocazione ricevuta quest’anno nel progetto cultura di Castelbasso. “La presenza del sindaco e del vescovo a questa terza edizione – ha sottolineato Simone Gambacorta – ci conferma l’attenzione delle istituzioni. La struttura operativa di Lib[e]ri è fatta di persone che non ambiscono ad allori, ma che hanno come obiettivo quello di far si che un teramano, al termine della manifestazione, sia orgoglioso di esserlo”. Per quanto riguarda il respiro e il taglio della manifestazione, i curatori della rassegna (Stefano Gennarelli, Massimiliano Orsini, Enrico Angelini, Alessandro Misson e naturalmente Simone Gambacorta) hanno fortemente voluto alla manifestazione il giornalista del Foglio che qualche tempo fa ha “bistrattato” Teramo, Camillo Langone. “Abbiamo voluto Langone per quella robusta attenzione al senso crititico a cui da sempre si ispira la manifestazione. Introdurre un elemento di terzietà è un modo per uscire finalmente dall’aspetto localistico”.