Che ci fanno tanti medici in politica?

TERAMO – Tra le notizie di ieri c’è una lettera di cittadini preoccupati per le sorti di Urologia. Come dar loro torto? Si teme un’altra gravissima perdita per l’ospedale di Teramo se il professor Vicentini, responsabile di un reparto peraltro universitario, se ne andasse. Con lui, a discutere, in queste ore dovrebbe esserci il direttore generale della Asl, Mario Molinari, che cercherà ri ricomporre la questione. Ma che è successo? si domandano anche i cittadini firmatari della lettera. Lo sanno un po’ tutti ma non se ne parla. Proviamo a farlo noi. Tanto per mantenere fede a noi stessi e a ragionare un po’. Il professor Carlo Vicentini stabilisce un trasferimento (momentaneo o definitivo è poco importante). La persona che viene trasferita per coprire un ruolo scoperto, non perchè il primario sia capriccioso, si rivolge alla politica. perchè così avviene ormai da tempo anche nel mondo della sanità. A chi si rivolge? Ad un medico, politico, di centro destra. Il quale smuove un po’ di cose e impedisce, di fatto, l’esecuzione dell’ordine del primario. Questa, in tutta la sua miseria, è la sintesi della vicenda che sta mettendo a rischio salute delle persone, equilibri gestionali, decadenza di un reparto (un altro!). La domanda a questo punto è: "Non sono troppi i medici in politica"? e che ci stanno a fare? Spesso carriera. Un capogruppo qua, un consigliere regionale là, un vicesegretario su…e la forza è dimostrata, il primariato o quant’altro è assicurato. E’ chiaro che questo non vale per tutti, perchè ci sono anche (ma sarebbe bello se ci fossero "solo") i medici che in politica ci entrano proprio per garantire l’interpretazione delle istanze raccolte tra i cittadini nelle loro più profonde debolezze. Ed è anche una garanzia: spesso sentiamo il medico che dice di potere abbandonare "la poltrona" in qualsiasi momento perchè "io comunque sono un medico, torno alla mia vita vera, quella per cui ho studiato, torno al mio obiettivo principale che è la salute dei pazienti". Questi medici ci sono, lo sappiamo. Ma ci sono anche gli altri. A Teramo e altrove. Gente che fa piccolo cabotaggio con favorucoli di privilegi che poi si trasformano in danno per la collettività. Scegliete, signori: o politici o medici. Così ci risparmierete anche alcuni di voi che non sappiamo bene come considerare: sui media, per esempio, capita di sentirvi e leggervi "pontificare" sulle politiche gestionali della sanità. Ce l’avete un po’ con tutti, difendete genericamente gli interessi dei cittadini, insistete sulla politica e sulle ingerenze. Ma ovviamente non fate un nome, non spiegate una situazione, non entrate nel dettaglio. I medici invece devono essere liberi e devono usare senso critico per tutelare i diritti dei cittadini. Se stanno in politica hanno doppio dovere, non doppio privilegio.