L’UDEUR all’attacco del PD e dello Statuto TeAm

TERAMO – La TeAm e i rapporti all’interno della coalizione di centrosinistra; il passato e il futuro; i ruoli e le attribuzioni.. conferenza stampa al fulmicotone quella che hanno tenuto stamane Milton Di Sabatino, consigliere comunale UDEUR e Corrado De Juliis, membro del CdA della Teramo Ambiente, riconfermato nei giorni scorsi tra le polemiche suscitate dallo stesso schieramento di appartenenza, che aveva proposto altri nomi.
Di Sabatino ha affrontato la questione politica, rispondendo direttamente a Manola Di Pasquale e Maurizio Angelotti, esponenti di punta del PD, che nei giorni scorsi avevano alzato la voce proprio contro L’UDEUR e la designazione di De Juliis. Una designazione “correttissima e fuori da ombre sulle qualità professionali dell’interessato” ha dichiarato Di Sabatino, che ha sottolineato il bagaglio di esperienza “in termini di qualità e quantità” dello stesso De Juliis. L’esponente centrista si rivolge direttamente alla Di Pasquale sostenendo che la sua opposizione in Consiglio “è sempre stata chiara e costruttiva, a differenza di quella degli altri partiti della coalizione di centrosinistra, spesso contraddittori tra loro”. Una rivendicazione di coerenza che fa il paio con la domanda indirizzata invece al capogruppo Angelotti: “Quale è la logica dello schieramento? Forse quella di occupare tutti i posti disponibili, riservandoli in particolar modo ai politici di mestiere?”. Quindi, un cenno, anzi un monito, al futuro immediato: “Esigiamo rispetto: se i DS e la Margherita non cambiano atteggiamento, alle prossime elezioni correremo da soli o, forse, con l’UDC”.
Tutte incentrate sulla TeAm invece, le dichiarazioni di De Juliis, dopo i ringraziamenti di rito a Sindaco, Di Sabatino e Zilli (che ne aveva appoggiato la candidatura). Al centro del mirino lo Statuto che di fatto espropria, secondo il consigliere di amministrazione, il CdA dei propri poteri per dare invece mano libera e grandi opportunità operative all’amministratore delegato. De Juliis non è stato tenero, e se ha contestato le norme statutarie che limitano il suo impegno, non ha risparmiato bordate verso lo stesso Cardarelli, attuale amministratore, che, a suo dire, oltre nella gestione praticamente incondizionata dell’azienda, ne impedisce nei fatti lo sviluppo, sia dal punto di vista della strategia operativa che per quanto attiene le capacità professionali evidentemente inespresse. “Il nostro è un CdA espropriato dei propri poteri: mi rivolgo alle forze politiche perché rimuovano lo stato delle cose”.