TERAMO – ”In provincia di Teramo molto si è detto e scritto dello swap di Roseto (se ne è occupato perfino Il Sole 24 ORE); pochissimo, invece, dello swap da 46 mln di euro sottoscritto con UNICREDIT dalla Provincia di Teramo nel 2002 (Presidente Ruffini) e degli swap del Comune di Teramo”. Lo ribadisce l’associazione goiliese Impronte riferendo, in una nota, che in un convegno sull’argomento dei contratti derivati organizzato dall’ ANCI all’Aquila si è parlato della situazione nazionale e locale insistendo sul fatto che uno strrumento finanziario tanto delicato va trattato con grande professionalità perchè non si riveli arma a doppio taglio. Torna comunque sugli aspetti locali, Impronte, che rivolge agli amministratori alcune domande” Quale è oggi la situazione? Perché i diretti interessati non spiegano ai Cittadini a quanto ammonta oggi il rischio contabile di queste operazioni, come le amministrazioni interessate si stanno comportando per evitare di perdere queste vere e proprie scommesse sui tassi e se hanno stimato a quanto ammontano le commissioni "nascoste" spettanti alle banchee”?
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