PESCARA – Vecchi rancori, una lite per futili motivi, sono tante le voci che si rincorrono sul lungomare di Pescara sulle ragioni all’origine dell’omicidio del titolare di un noto stabilimento balneare vicino al porto. Marco Pagliaro, 64 anni, stava giocando a carte con alcuni amici a Villa De Riseis, poco distante dalla concessione gestita insieme al figlio. Alle 17.30, quando il parco era pieno di bambini che tornano dal mare, un uomo gli ha sparato ed è fuggito. La caccia all’omicida, che ha agito a volto scoperto, è iniziata immediatamente. Un elicottero della Polizia si è alzato in volo e ha perlustrato per oltre mezz’ora, procedendo a bassa quota, le vie del centro cittadino, dove l’assassino, però, ha fatto perdere le tracce. Posti di blocco sono stati istituiti in tutta la città, ma dalla Questura non trapela quasi nulla, oltre al fatto che chi ha sparato conosceva bene la vittima. La Squadra Mobile non lo conferma, ma sembra si tratti di un ex detenuto. E che comunque sapesse usare bene l’arma, una pistola di piccolo calibro, con cui poi è scappato. Elementi che ormai non contano nulla per i famigliari di Pagliaro, che nello stabilimento Apollo stanno rispondendo alle domande degli inquirenti, ma che servono in parte a far cessare l’allarme sicurezza scattato quasi subito tra i balneatori pescaresi. "Questa volta mi prendo il porto d’armi" ha esclamato uno di loro subito dopo il fatto. Con un rapido passaparola si era infatti diffusa la voce che l’imprenditore fosse stato colpito mentre era al lavoro, in pieno giorno e in mezzo a turisti e bagnanti. Le ricerche dell’omicida, che quindi avrebbe agito per motivi personali, proseguono serrate; coordina le indagini il magistrato Filippo Guerra