Oggi tocca a Quarta. Del Turco abbraccia i figli

PESCARA – Sono cominciati, nel carcere di Pescara (nella foto), gli interrogatori di tre delle dieci persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti nella sanità in Abruzzo, condotta dalla Procura del capoluogo adriatico. Saranno ascoltati questa mattina Lamberto Quarta (nel riquadro in alto), Luigi Conga e Gianluca Zelli. Dopo l’avvocato Giuliano Milia, che difende Quarta – oltre al
presidente dimissionario della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, interrogato ieri a Sulmona – sono arrivati nel carcere "San Donato" Barbara D’Angelosante, legale di Conga, il Gip Maria Michela Di Fine e, poco fa, il procuratore capo Nicola Trifuoggi insieme ai sostituti Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli. Intanto questa mattina l’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, ha ricevuto in carcere la visita dei suoi due figli. Guido Del Turco e la sorella sono arrivati nel penitenziario sulmonese poco dopo le 8.30, accompagnati da altre due persone, entrando dall’ingresso destinato ai parenti dei detenuti autorizzati al colloquio. Soltanto all’uscita dall’incontro, dopo circa un’ora, i figli dell’ex Governatore hanno detto ai giornalisti: «Non abbiamo pianto, ci siamo solo abbracciati forte e il nostro colloquio è stato tranquillissimo".

Il figlio di Del Turco: «Sono sereno come papà, lui è innocente»           
«E’ stato un incontro tranquillo, ho portato libri e materiale per disegnare; come sapete mio padre è un pittore». Così Guido Del Turco, figlio del presidente dimissionario della Regione Abruzzo, ha raccontato ai giornalisti appena uscito, insieme alla sorella, dal carcere di Sulmona, dopo un’ora di colloquio con il padre Ottaviano. «Sono assolutamente tranquillo, fiducioso, sereno come papà – ha detto -. Ci siamo detti tantissime cose, non abbiamo versato una lacrima perché noi famigliari lo conosciamo e siamo assolutamente sicuri che nostro padre sia innocente. Siamo tranquilli e fiduciosi del lavoro della magistratura, i nostri avvocati stanno facendo il loro lavoro». «State leggendo anche voi le carte – ha aggiunto -, le state analizzando come sto facendo io. Dalla lettura di queste carte e e da quello che dicono le persone coinvolte non c’é assolutamente nulla. Non sono stati trovati riscontri, sarà mio padre a parlarne con il suo avvocato, non lo chiedete a me perché a difenderlo è l’avvocato».