PESCARA – Mentre gli inquirenti precisano che sono infondate le voci che vedono al momento altri indagati, gli arrestati contrattaccano. E puntano il dito verso il loro grande accusatore, Vincenzo Angelini. Gianluca Zelli ha detto di non aver intascato una lira, perché faceva tutto il re delle cliniche private abruzzesi, Vincenzo Angelini. Lamberto Quarta ha spiegato di essere innocente, di non aver mai preso una lira e la moglie all’uscita del carcere di San Donato a Pescara ha ribattuto che Angelini è «un criminale a piede libero». A parte Luigi Conga, l’ex manager della Asl di Chieti, caduto in stato depressivo, gli altri hanno replicato alle accuse: tutti hanno puntato il dito contro Angelini, il titolare di Villa Pini. E’ questo il succo degli interrogatori degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti nella sanità privata, che ha portato, lunedì scorso, all’arresto,tra gli altri, dell’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco. Davanti al Gip, Maria Michela Di Fine e al pool di magistrati, composto dal Procuratore Capo della Repubblica, Nicola Trifuoggi e dai Pm, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio sono comparsi il segretario generale della presidenza della giunta regionale, Lamberto Quarta, l’amministratore delegato della "Humangest", Gianluca Zelli e l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga. Tutti respingono le accuse a loro carico. L’ex segretario generale ha, inoltre, aggiunto che non vi è alcuna prova su quanto sostenuto dall’imprenditore teatino. Zelli,
accusato di riciclaggio, per aver fatto sparire 21 milioni di euro, frutto di sponsorizzazioni, ha spiegato ai magistrati che il suo unico compito era quello di reperire la clientela. Era, invece, Angelini a sottoscrivere i contratti di sponsorizzazione e ad effettuare i pagamenti. Questi avrebbe sottoscritto, in particolare, quale legale rappresentante della Nova.Fin Spa, che
faceva parte della holding della società Villa Pini, due contratti di sponsorizzazione del motomondiale nel 2005 ed uno nel 2006, come Humangest. Per quello del 2006, riguardante la sponsorizzazione del motociclista Andrea Dovizioso, Angelini avrebbe disposto bonifici per 15 milioni di euro poi ridotti a 12 milioni. Zelli, durante l’interrogatorio è apparso "lucido" e
"tranquillo", ribadendo di non avere avuto né poteri decisionali né poteri di firma nei contratti. Il legale di fiducia del manager, Ernesto Torino Rodriguetz, presenterà domani al Gip istanza di scarcerazione. Si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere, a causa delle precarie condizioni di salute, Conga. Il suo avvocato, Barbara D’Angelosante, al termine dell’interrogatorio ha riferito che il suo assistito "si trova in uno stato depressivo piuttosto consistente". Il legale ha, dunque, depositato una documentazione medica, sulla quale ha basato la propria richiesta al Gip della sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari. Nel pomeriggio, terminati gli interrogatori di garanzia, i Pm Di Florio e Bellelli hanno ascoltato, in Procura, come persona informata sui fatti, Vincenzo Rivera, capo di gabinetto dell’ex governatore Del Turco. Sempre dalla Procura sono state smentite voci circa il fatto che, nell’ambito dell’inchiesta, sarebbero pronti ad essere recapitati nuovi avvisi di garanzia.