Rinnovare la classe politica

TERAMO – “Per far si che gli abruzzesi possano avere ancora fiducia nella politica e nei partiti che la realizzano bisogna che ci sia un rinnovamento reale nei metodi, nei contenuti e nelle persone, rispettando il principio che solo i cittadini possono e devono scegliere democraticamente i loro rappresentanti, abolendo “listoni  e listini” elettorali. Solo così si potrà emarginare  chi è corrotto e mettere a riposo chi in politica non opera nell’interesse della collettività. I nuovi, onesti e capaci anche se inesperti, arrecheranno comunque meno danni ai cittadini abruzzesi di quanti ne hanno arrecati chi li ha governati finora”. Lo dice l’associazione teramana i PerDavvero, che in una analisi sottolinea come “Tutti, a destra e a sinistra, invocano un ritorno immediato alle elezioni. Il centro-destra teramano pensa di farlo esorcizzando i partiti e candidando a  governatore un uomo che all’apparenza è senza partito ma che nella realtà (se prendiamo ad esempio la politica locale)  è legato ai partiti più di ogni altro; in particolare a persone che si identificano con il partito. Mettendo in parvenza un  guglia nuova sulla piramide senza rinnovarne la struttura  non si fa nulla di concreto per un rinnovamento reale del ceto politico”. L’associazione invece ritiene che “il rinnovamento della politica non la si fa evidenziando strumentalmente la negatività dei partiti, facendone poi uso per continuare ad esercitare il potere, ma rinnovando i partiti  al loro interno, con un cambiamento reale dei quadri dirigenti soprattutto negli alti livelli”. E ce n’è anche per il Pd, di cui l’associazione PerDavvero non condivide “il metodo di nominare dirigenti, soprattutto se sono segretari regionali o provinciali, solo perché possano acquisire postazioni da cui partire per andare successivamente a ricoprire cariche pubbliche ben remunerate negli enti e nelle istituzioni. Chi ricopre il ruolo di segretario politico di un partito ha innanzitutto il compito-dovere di organizzare l’attività  politica sul territorio di competenza, di stare quotidianamente al centro del dibattito politico, di avere la priorità nella elaborazione delle proposte, di essere sempre  alla testa della polemica con gli avversari. Questo purtroppo non lo possiamo dire dell’ attuale segretario regionale tanto meno di quello  provinciale; forse  non lo fanno perché impegnati in altre cose e se così è ne facciamo volentieri a meno”.