PESCARA – Per il momento, salvo imprevisti, non vi sarà nessun allungamento della lista degli indagati nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti nella sanità che ha portato, lo scorso 14 luglio, all’arresto di dieci persone tra le quali l’ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. E’ quanto viene ribadito dalla Procura di Pescara, la quale fa sapere che quest inchiesta è solo una parte di un’indagine più ampia. A proposito delle cartolarizzazioni, in particolare della prima, secondo la Procura di Pescara "c’é ancora molto da indagare e da scoprire". Così come c’é ancora da individuare il denaro, frutto di tangenti. Per questo, gli investigatori stanno battendo la pista londinese: con la complicità di un istituto bancario inglese sarebbero stati creati dei conti offshore dove potrebbero essere finiti i soldi. Appena possibile si terrà l’interrogatorio saltato ieri di uno tra i maggiori dirigenti della Deutsche Bank di Londra, che si sarebbe occupato delle operazioni legate alle indagini della magistratura pescarese. Intanto, negli ultimi giorni, per fare ulteriormente chiarezza, sono state portate in Procura a Pescara da parte del presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, atti, per lo più delibere della giunta.
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