Regione Abruzzo: il presidente deve essere teramano

TERAMO – "La situzione regionale impone che il Partito democratico abbia senso di responsabilità". Ha esordito così Peppino Di Luca, segretario provinciale del PD, all’assemblea provinciale del partito che nel corso della serata dovrà raggiungere un accordo sulle candidature da presentare alle elezioni anticipate e sulle istanze da mettere sul tavolo pescarese della riunione che si terrà domani tra gli esponenti regionali del PD. Tanti i nodi da sciogliere nella riunione in corso, a partire da un atteggiamento interno al partito che, secondo Di Luca, dovrebbe "allargarsi al dibattito, facendo meno riunioni a porte chiuse" per arrivare a temi tecnici come le candidature dei sindaci, i commissariamenti e ovviamente il dibattito sulle "questioni morali". Tra le istanze che il PD provinciale rivendicherà al tavolo pescarese, come ha dichiarato il vicepresidente della Provincia Giulio Sottanelli a www.emmelle.it, ci sarà la scelta del candidato presidente della Regione che il partito teramano vuole che avvenga col sistema delle primarie. Altra questione che sarà fatta "pesare" domani sarà la possibilità di accettare un candidato presidente teramano, dal momento che il partito non è stato toccato a livello provinciale dagi scandali che hanno travolto la politica in questi giorni. "Da questo incontro – come sottolineato infine da Giulio Sottanelli, che non ha ancora sciolto il riserbo sulla possibilità delle sue dimissioni per una eventuale candidatura alla Regione – mi preme ribadire politicamente il fatto che in tema di sanità l’azione di governo del centro sinistra della Regione si è sempre orientata verso una razionalizzazione delle risorse e la regolarizzare dei rapporti con le cliniche private. Le iniziative personali devono essere valutate dalla magistratura".

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