Legge antisindaci anticostituzionale

TERAMO – Abrogare la legge “atisindaci”. Cesare D’Alessandro (Unione, appena recuperato al ruolo di consigliere che fu già suo in altre legislature) sostiene la tesi della necessità di tornare indietro su quella che definisce “una legge platealmente anticostituzionale”. Ecco l’intervento di D’Alessandro. “La previsione di prossime elezioni regionali, a causa dei gravissimi fatti delle ultime settimane, porta prepotentemente alla ribalta la necessità di abrogare o modificare la cosiddetta legge “antisindaci”. Si tratta di una legge approvata con un atto di forza della Giunta di centrodestra, l’antivigilia di Natale del 2004; una legge platealmente incostituzionale, con la quale si vieta al ceto politico più giovane e competente della nostra regione di misurarsi democraticamente alle prossime elezioni regionali e divenire, con il consenso popolare, classe dirigente. Il centrodestra, ancora oggi e nonostante tutto, vuole mantenere in piedi una norma “contra personam” che vige solo nella nostra regione, per impedire che possano candidarsi le migliori donne e i migliori uomini del centrosinistra, ma in alcuni casi, anche del centrodestra. Mi sono opposto tenacemente all’approvazione di questa legge, nella notte dei “lunghi coltelli” in Consiglio regionale, ritenendo che si stesse compiendo una profonda ingiustizia e, soprattutto, un danno enorme all’Abruzzo, impedendo che a candidarsi fossero le forze migliori della società regionale. Ancora oggi voglio ribadire la mia netta contrarietà e chiedere che si proceda urgentemente alla soppressione o ad una modifica della legge “antisindaci”, perché mai come adesso si rende necessario, in Abruzzo, procedere ad un ricambio della classse dirigente a tutti i livelli.